Coppia gay si bacia in pubblico, allontanata da un lido di Gallipoli
Episodio di intolleranza nei confronti di una coppia omosessuale a Gallipoli. La coppia gay viene allontanata da un lido perchè si baciava in pubblico. Associazioni in rivolta segnalano l’accaduto tramite comunicato stampa.
Riceviamo e pubblichiamo
A pochi giorni dal Salento Pride, il 19 agosto a Gallipoli, apprendiamo da stampa e tramite segnalazione che riportiamo fedelmente a seguire, ben due casi di omofobia presso il G Beach, un lido che durante la precedente gestione era apertamente rainbow con la spiaggia libera affianco, luogo simbolo del turismo LGBTI gallipolino, dove pure Ferzan Ozpetek ha girato una delle tante bellissime scene del film “Mine Vaganti”.
Tutto ciò è cambiato con la nuova gestione che, ufficialmente, pare voler rilanciare il lido ad un target economicamente agiato. Fin qui nulla da contestare, chiunque sia disposto a pagare dovrebbe essere il benvenuto. Ma a quanto pare non basta: il proprietario desidera una clientela etero o, in alternativa, che i gay non si bacino. Nella raccolta della testimonianza scopriamo con sconcerto che Gaynews.it rilancia una seconda segnalazione, denunciata inizialmente sul gruppo facebook “In piazza per il family gay”, avvenuta presso lo stesso lido.
Come Arcigay Salento, Arcigay Puglia e Salento Pride siamo sconcertati dell’accaduto e ci scusiamo personalmente con chi è stato discriminato in maniera così eclatante per un semplice bacio. Chiediamo al gestore del G Beach delle spiegazioni: se i baci gay non vanno bene, questa è omofobia ed è illegale intimare a qualcuno di non baciarsi. Per quanto riguarda il target economicamente agiato a cui il lido si rivolge, ricordiamo che chiunque possa permettersi quei prezzi dovrebbe essere libero e libera di accedere alla struttura, indipendentemente dall’orientamento sessuale o l’identità di genere.
Dopo questi episodi, comunque, chiediamo alla comunità arcobaleno e chiunque sostenga le nostre rivendicazioni di evitare di usufruire dei servizi del suddetto lido. Ad una certa, le scuse non bastano.
Come Salento Pride, vi invitiamo questo sabato alla Parata, con adunanza dalle 16.30 presso Via Kennedy e con Cristina Bugatty come madrina, Eleonora Magnifico, Tekemaya, Danilo Lupo, Giovanni Minerba, Giulio Maria Corbelli e Willy Vaira come testimonial ufficiali per mostrare la parte bella di Gallipoli e del Salento che, nonostante questi episodi disdicevoli, rimane una meta arcobaleno. La prova tangibile sono i ben cinque carri che quest’anno sfileranno, l’accoglienza e l’apertura mentale delle cittadine e cittadini di Gallipoli, che già l’anno scorso hanno partecipato al Pride (col Sindaco in testa) come una festa piena di colori e felicità e l’assidua e ormai consolidata collaborazione con luoghi divenuti ormai simbolo delle vacanze gallipoline LGBTI, dove il Pride di sabato farà tappa, come il Led Cafè (nei pressi dell’adunanza), il Lido Pôr do Sol (dove terminerà la Parata) e il Picador Village (dove ci sarà il party ufficiale la notte), assieme alle tante aziende che hanno dato il loro contributo per la realizzazione di questo Pride, che trovate nella Rainbow Guide da noi creata, consultabile su www.guide.salentopride.it.
Questo sia un esempio per quelle aziende schizzinose che selezionano il proprio target in base all’orientamento sessuale, possiamo fare a meno di voi. Gallipoli non sarà perfetta, ma è aperta, accogliente e sopratutto, non ha paura dell’AMORE.
A seguire la testimonianza di Gianni. Ci vediamo al Salento Pride il 19 agosto, a Gallipoli.
#StopOmofobia #ArcigaySalento #ArcigayPuglia #SalentoPride
“Bloccati perché omosessuali. Bloccati per un semplice bacio sullo sfondo di un tramonto; ecco ciò che è avvenuto il 14/08/2017 durante un happy hour in uno dei lidi gallipolini più rinomati, il “G Beach”.
Tento di raccontarvi nella maniera più dettagliata possibile l’avvenuto: “erano all’incirca le 19, quando il direttore (a suo dire) del lido balneare su citato, un certo GABON credo, si è avvicinato a me ed al mio compagno (senza perdere tempo in presentazioni) imponendoci, con modi non proprio affabili e amichevoli, di non baciarci ulteriormente, pena l’allontanamento dalla struttura, al che, chiedendo chi lui fosse ed una valida motivazione, in prima battuta ci ha risposto: “perché lo dico io”, tagliando corto e guardandoci in maniera prepotente. È rimasto accanto a noi per circa 5 minuti, con le braccia conserte e con lo sguardo imbronciato. Al che gli abbiamo riposto la domanda: “ma perché non poterci baciare se non c’è cosa più bella al mondo di amare e di poter esprimere i propri sentimenti (ovviamente in maniera molto discreta e consona al luogo) e Gabon, infastidito, ha replicato appellandosi al fatto che nella struttura (chiaramente rinomata per la presenza di persone LGBT) ci fossero famiglie con bambini (ma è una situazione prediletta e frequentata da un pubblico prettamente adulto).
Credetemi, non mi piace e non vorrei assolutamente far polemica sull’avvenuto, ma è stata davvero una situazione imbarazzante, mi son davvero sentito toccato nel profondo durante quella becera conversazione e mi son chiesto più volte: “ma stavamo facendo qualcosa di male?”. Un episodio che inquieta e fa riflettere. Davvero rammaricati ed indignati dell’accaduto ed in virtù delle innumerevoli battaglie sostenuto a favore della libertà di espressione (rammento che a giorni avrà luogo il rinomato pride organizzato da ARCIGAY SALENTO), spero vivamente che si possa, rendendo pubblica la situazione, far sì che il gestore del lido possa essere un minimo coscienzioso e porsi delle domande su ciò che è avvenuto. Pur dubitando che lo faccia, in quanto ha tagliato corto dicendo : “voi la pensate in un modo ed io in un altro”, senza mettersi in discussione.
Vogliate perdonarmi per lo sfogo.
Cordiali saluti
Gianni Leone.”