DALLE STELLE… ALLE STALLE
In un Salento provato e mortificato da un randagismo dilagante, con storie terribili sugli animali, di abbandoni, sevizie e crudeltà, Martano appare come un’oasi felice, quasi un’utopia.
Quando si lavora bene è d’obbligo dire “chapeau!” ad una realtà che alimenta la speranza di coloro che ancora credono che la collaborazione tra i cittadini e le Istituzioni possa avvenire in maniera semplice e lineare, senza interessi e tornaconti personali, senza indolenza o protervia, semplicemente facendo il proprio lavoro con buonsenso e umiltà.
E io, oggi, sono qua per un incontro con questi due extraterrestri, Marco Termo, Consigliere con delega al benessere degli animali (non al randagismo), e Giulia, una volontaria storica che da anni combatte il randagismo. Il mio scopo è analizzare questo sorprendente “fenomeno” che va controcorrente, per capire come siano riusciti a diventare un Comune virtuoso in questo campo.
A vederla così, Giulia, una donna peso-piuma, non immagineresti possa essere uno dei pilastri della lotta al randagismo nel suo Comune, assieme a Silvia e Andrea.
Il Consigliere Termo, benché molto giovane, ha le idee chiare e sottolinea con determinazione che la loro carta vincente sono i volontari, tre persone preparate e pronte ad intervenire per supportare il lavoro di chi amministra.
Pongo loro delle domande, ascolto le loro risposte e mi stupisco di trovarmi di fronte a delle persone ragionevoli, tanto che nessuno dei due cerca di prevaricare l’altro, né tanto meno di rivendicare questa eccellenza come il frutto di un risultato personale.
Mezz’ora di chiacchierata in cui la parola d’ordine è SINERGIA.
Chiedo a Giulia come sia cominciata questa storia che, nel nostro disastrato Salento, sembra surreale e impossibile.
Eppure questa realtà io la conosco, la tocco con mano e onestamente un po’ anche la invidio.
Mi racconta di lei, un cuore sensibile come tanti, che alcuni anni addietro ha iniziato accudendo i cani randagi. Poi, circa 7 anni fa, la svolta: inizia a collaborare con l’Amministrazione con grande umiltà e capacità comunicativa e se ne vedono i risultati, tanto che anche il nuovo Sindaco (eletto due anni fa) ha riconfermato la fiducia ai volontari.
Il Consigliere Termo mi spiega che non c’era ragione di bloccare un progetto che ha reso la qualità della vita di ogni cittadino migliore, garantendo il decoro urbano e la convivenza serena tra cittadini e randagi. Il Consigliere aggiunge che, anzi, hanno deciso di “dare un’accelerata e di investire maggiormente su questo progetto”.
L’iter è semplice, quasi banale: i volontari, che conoscono bene le leggi e il territorio, hanno indicato un protocollo d’intervento da seguire e l’Amministrazione sovraintende con il supporto dei vigili e talvolta dei carabinieri (mi sottolineano che entrambi non possono esimersi dall’intervenire); il tutto avviene in stretta collaborazione con l’Asl.
Poche regole ma chiare.
“Nessun canile lager”, mi spiega il Consigliere Termo, e Giulia aggiunge: “per i cani con turbe comportamentali vi è una convenzione con una pensione, sicuramente più dispendiosa di un canile, ma dove si punta al recupero del cane e alla sua adozione”.
E la convivenza dei randagi con la popolazione?
I cittadini di Martano sono stati sensibilizzati nel tempo e ora collaborano con i volontari. Nessuna imposizione dall’alto: l’ascolto dei cittadini è ritenuto elemento fondamentale da parte dei volontari e dell’Amministrazione, in quanto ritenuto il miglior modo per avere l’appoggio ed il coinvolgimento della cittadinanza.
E mentre ascolto queste persone, che pacatamente mi spiegano come sia possibile far incontrare i cittadini e le istituzioni, mi rendo conto di trovarmi di fronte ad un semplice, ma efficacissimo, modello di democrazia partecipata.
Ma in un periodo di crisi economica come questo, i fondi da dove arrivano?
La risposta per i diretti interessati è quasi scontata: c’è collaborazione anche in questo caso.
I volontari, non avendo alcun tipo di finanziamento, si prodigano nell’organizzare eventi per raccogliere fondi con il sostegno dell’Amministrazione, che li supporta sia sul piano organizzativo sia su quello economico. Il ricavato viene poi utilizzato per le emergenze, le sterilizzazioni e i ricoveri di cani e gatti in difficoltà.
Esauriti i fondi in caso di emergenze mediche interviene l’Amministrazione, tant’è che nel bilancio comunale sono stati destinati quest’anno ben 45000 € alla voce “benessere degli animali”.
A parlare di risultati positivi, comunque, non è solo il Consigliere Termo, ma anche i dati dell’Asl, che indicano una popolazione canina randagia (tutta regolarmente chippata e sterilizzata) in netta diminuzione sul territorio martanese.
La domanda nasce spontanea: perché non esportare questo modello nei comuni limitrofi, in cui il randagismo è oramai fuori controllo?
Il Consigliere Termo e Giulia mi spiegano che è nei loro programmi iniziare una collaborazione e attuare un protocollo d’intesa con le Amministrazioni dei Comuni vicini.
Mi sottolineano ancora una volta che anche in questo caso le loro parole d’ordine saranno umiltà e collaborazione, perché nessuno vuole imporre modelli da seguire.
Certo, penso io, non sarà facile soprattutto alla luce dell’ultimo episodio verificatosi con il Comune di Calimera: sembra infatti che il Sindaco De Vito abbia “accusato” il Consigliere Termo di aver abbandonato dei cuccioli sul territorio calimerese.
Chiedo spiegazioni anche su questo e, mentre mi aspetto un polemico “no comment”, il Consigliere mi risponde con tranquillità e pacatezza “di essere sereno e di aspettare la chiamata da parte dei carabinieri” per chiarire la sua posizione.
“I cuccioli originariamente abbandonati tra Calimera e Martignano ce li siamo ritrovati da un giorno all’altro a Martano e ora sono ancora sotto la nostra custodia”, racconta. “Deve esserci stato un fraintendimento da parte del Sindaco De Vito: la cucciolata ritrovata presso il campo sportivo di Calimera non ha nulla a che vedere con Martano”.
Finita la nostra chiacchierata, mi rimetto in macchina un po’ pensierosa, ammirando ancora di più il lavoro dei volontari e dell’Amministrazione di Martano che, con grande sacrificio, stanno svolgendo un lavoro egregio grazie alla sinergia, alla comunicazione, alla buona volontà e al buonsenso.
Non posso che augurarmi che il loro progetto si estenda a macchia d’olio, affinché la loro idea di collaborazione e la loro voglia di ragionevolezza pervada gli animi di quanti sono attivi in questo campo, sia di quelli che lo fanno per passione e amore, sia di quelli che lo fanno per lavoro, in modo che diventi finalmente tutto più semplice.
Forse solo così si potrà debellare quell’orrenda piaga del randagismo, quel buco nero che si nutre di denaro pubblico.
Forse un giorno potrò raccontare a mia figlia “c’erano una volta i cani randagi per strada, ora non più…”.
Stefania Civino