De Mita, D’Alema e Signorile redivivi alla commemorazione di Salvatore Fitto
Ho seguito ieri a Maglie gli interventi di De Mita, D’Alema e Signorile, dopo quelli dei rappresentanti del potere locale, invitati a commemorare Salvatore Fitto, presidente della Regione Puglia, perito nel 1988 per un tragico incidente, col suo autista Capodiferro.
Tutti protesi a ricordare il bel tempo passato, quando i partiti “erano scuola di politica”, quando la classe dirigente si formava attraverso un ben pensato e pesato “cursus honorum”, quando nel “confronto più aspro non mancava il rispetto per la persona”, quando alto era lo “spirito di servizio”, quando, merito di Fitto, si intravvide il “fallimento del regionalismo come organo di programmazione”, nonché s’affievolì lo sforzo non fortunoso per mantenere aperta la “questione meridionale”, quando inavvertita, ma non da Fitto, rimaneva l’avvisaglia di un degradato rapporto Centro-periferia con la difficoltà di spesa per lo Stato sociale e con l’esplosione della spinta secessionista della Lega.
L’incontro si e’ concluso con l’imprimatur vero dato all’iniziativa dal figlio del commemorato, on. Raffaele Fitto. Il ribadito, riconosciuto patrimonio di pensiero, il ben saldo bacino maglio-pugliese di voti, la creazione di una Fondazione, tipo centro-studio, consentiranno di passare dalla terra-ferma alla navigazione in mare-aperto e l’approdo verso sempre più alti lidi.
Una eredità sempre ricapitalizzabile, per Fitto-figlio, già ex ministro, nonchè per lo zio, Sindaco e i nipoti, già investiti della missione.
Il tipo di “confronto”, assurto a validità di memoria storica, mi ha lasciato molto deluso e con un terribile interrogativo: ma che cosa ha diviso o contrapposto in “passato” gli intervenuti leaders ed i loro partiti?
Su che cosa si basavano i lievemente ricordati “scontri aspri” del “passato”?
Quasi, quasi, a pensarci, dopo aver sentito D’Alema, che ci si e’ scontrati inutilmente.
Terribile, vero?
Quali erano e permangono i rapporti con alcuni centri operativi economici, bianchi, azzurri e neri, che costituiscono il blocco di potere nel Salento e nel Sud dei berlusconiani?
Come non dimenticare quali figure e come venivano presidiati, durante le ultime elezioni, gli spazi pubblici a Maglie ed oltre?
Insomma se i reduci, gli illustri reduci sono passati, non potranno certo aspirare a finire nel commemoratorio, perchè, come ha dichiarato in coda all’evento il pur presente Alfano, se Fitto-padre non e’ stato dimenticato, significa che resta indimenticabile, come non dimenticare che Fitto-figlio occuperà certo la scena.
Giacomo Grippa