Ecco che fine sta facendo la raccolta delle leggi della Gazzetta Ufficiale del comune di Martano
La minoranza annuncia una immediata interrogazione consiliare
Questa sera abbiamo scattato alcune foto all’archivio ormai spedito al macero della Gazzetta Ufficiale che faceva parte del patrimonio documentale del Comune di Martano.
Solo poche parole perchè le foto parlano da sole. E’ davvero un peccato assistere alla fine di questi documenti che rappresentano un secolo di storia d’Italia e che anche nel nostro comune veniva conservata. A voi, lettori di Corte Grande, il commento.
L’Approfondimento
Gli scatti fotografici testimoniano lo stato di abbandono e di incuria in cui versa, nell’atrio del Comune di Martano, la collezione delle Gazzette Ufficiali della Repubblica Italiana e altro materiale documentale (irriconoscibile perché imbustato e sigillato) oggetto, probabilmente, di scarto archivistico e destinato al macero. Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004 stabilisce che possano essere eliminati senza autorizzazione materiale documentale come stampati, modulistica superata in bianco, Gazzette Ufficiali, BUR e riviste. Possono, ma non devono. Cioè la loro eliminazione è possibile ma non obbligatoria. Evidentemente, dunque, si è trattato di fare una scelta a monte, decidendo cioè che una così sterminata serie di Gazzette Ufficiali e di altre carte non potesse essere di alcun ausilio per l’attività amministrativa né essere meritevole di conservazione a fini di ricerca o di didattica laboratoriale presso gli istituti scolastici del paese. Se scelte del genere sono legittime, ripetiamo, certamente non le riteniamo auspicabili e noi, d’altro canto, da un po’ di tempo a questa parte ci troviamo a sollevare nei confronti di questa amministrazione sempre la stessa questione di metodo: è necessario avviare un dialogo serio con la comunità martanese, con i cittadini e con le loro organizzazioni sociali, culturali ed economiche, nel momento in cui si decide di dare seguito a provvedimenti le cui conseguenze sono irreversibili. Tanto più, se tali provvedimenti vanno a incidere sui beni storici, culturali, archivistici e sui valori urbanistici e architettonici del Comune. Quello scoperto questa sera non è purtroppo un caso isolato. Lasciando per un attimo da parte le polemiche su Piazza Matteotti e Piazza Assunta, che ci porterebbero troppo lontano, siamo costretti a denunciare il gravissimo atteggiamento assunto dall’amministrazione comunale sulla vicenda della donazione Gaetani. Alla fine dello scorso anno, l’insieme della biblioteca personale del duca Salvatore Gaetani di Castelmola è entrata nel patrimonio del Comune, con il suo corredo di 5000 volumi, quadri e documenti storici. L’amministrazione, non prima di aver strumentalizzato l’evento della donazione per fare della propaganda politica a buon mercato, si è chiusa nel più totale riserbo, senza nemmeno degnarsi di rispondere ad una interrogazione presentata agli inizi del 2011 dalle opposizioni e tesa a chiarire lo stato di salvaguardia di un patrimonio di cui, per quanto è dato sapere nel momento in cui scriviamo, non si conoscono né l’atto di donazione, né l’inventario, né l’ubicazione, né i responsabili della custodia, né tanto meno i tempi e i modi di conservazione e valorizzazione del bene. E’ facile intuire, dunque, come l’intero corpo della donazione, stanti queste condizioni, si trovi costantemente esposto a furti e ad indebite appropriazioni. Nonostante tutto, l’amministrazione tace e l’assessore competente non ha avuto né la sensibilità democratica né la dignità istituzionale di rispondere ad una interrogazione esplicitamente rivoltagli da una parte del Consiglio comunale. Proprio per questo motivo, le immagini che abbiamo pubblicato questa sera sullo stato di una parte del patrimonio documentale del Comune ci colpiscono e ci addolorano. Ma, più di tutto, ci mettono in allarme. Occorre vigilare: mala tempora currunt.
La Redazione
Scusate, ma bisogna essere dei genii nel capire che questo è un patrimonio culturale?? come si fa ad eliminare tutto questo materiale senza verificare prima l’interesse pubblico??
vergognoso!! e pensare che c’era chi si era offerto di dare una sistemazione..