Emergenza rifugiati a Lecce, Galati: “stiamo tamponando con la solidarietà umana, ma ora servono risposte istituzionali”
Trenta ragazzi senz’acqua, senza luce, senza un tetto sulla testa e senza alcuna assistenza igienica o sanitaria: è quanto avviene nel 2013 nel cuore della civilissima Lecce. Non ci sono parole sufficienti per descrivere la situazione di assoluto abbandono e degrado alla quale abbiamo assistito ieri sera quando ci siamo recati nell’area del “Dopolavoro ferroviario”, nelle vicinanze di piazzale Rudiae, dove hanno trovato un riparo precario oltre 30 giovani, fuggiti dalla guerra e dalla miseria dell’area dell’Afghanistan e letteralmente abbandonati a se stessi.
Immediata è stata la reazione di solidarietà e assistenza di alcune associazioni e di singoli individui per portare un ausilio concreto: entro la giornata di oggi dovremmo essere in grado di assicurare cibo, vestiti e servizi igienici. Inoltre mi sto attivando personalmente per trovare loro un alloggio per la notte, utilizzando allo scopo i miei emolumenti da consigliere regionale, che avevo gia’ annunciato di voler devolvere a fini sociali.
Speriamo così di tamponare l’emergenza umanitaria, esplosa nel cuore del nostro capoluogo nell’indifferenza generale (eccezion fatta per la tenace solidarietà operata da un mese a questa parte da Pati Luceri). Ora occorre però dare una risposta di sistema: le istituzioni preposte si devono attivare con la massima celerità per dare entro brevissimo tempo una risposta in termini di burocrazia, assistenza, rifugio a questi trenta ragazzi. Trenta giovani in fuga dalla guerra e dalla miseria si ritrovano oggi in Italia, una terra che a parole li ha accolti, ma nei fatti li ha lasciati senz’acqua, senza un tetto sulla testa, senza una minima assistenza igienico-sanitaria. In questo senso facciamo appello alla massima rappresentanza dello Stato sul nostro territorio, il prefetto Giuliana Perrotta, affinché vengano attivate risposte istituzionali che sono necessarie, data l’emergenza in atto. Risposte che sono tanto più necessarie in vista della Giornata mondiale del rifugiato, in programma il 20 giugno, nella quale come di consueto assisteremo alle solenni dichiarazioni e alle buone intenzioni delle istituzioni nazionali e locali. Il diritto d’asilo è sacro e inviolabile da 2500 anni a questa parte, fin dai tempi delle poleis greche: è un amaro, amarissimo paradosso vederlo violato come sta accadendo in questi giorni a Lecce.
La Redazione