Europa!?…Almeno bisogna saper copiare
Chi di noi ai tempi della scuola, almeno per una volta, non ha copiato!?…e quante volte ci siamo sentiti dire dai nostri professori – non copiate! o quanto meno cercate di farlo bene!-
Io l’ho fatto, e più o meno bene; e dico più o meno bene perché almeno in quelle circostanze mi sforzavo di capire cosa stavo scrivendo…il problema nasceva comunque dopo la correzione.
Il professore guarda caso, dopo un po’ di tempo, fugava ogni dubbio con una verifica orale dove emergevano tutte le nostre fragilità ed incertezze.
Ecco, questa è l’Europa di oggi!
Ripassando un po’ la storia economica, dopo la fine della seconda guerra mondiale, vi era la necessità oltre di ricostruire, di gettare le basi per una nuova Europa politica ed economica.
L’Europa era stata divisa in due blocchi e ognuno era condizionato (nel suo sviluppo) dall’influenza dei paesi vincitori.
V’è di più, all’interno di uno stesso blocco i modelli di sviluppo erano diversi.
Nasceva in Europa, l’Euratom, la Ceca e la CEE, tre importanti trattati dalla cui fusione, il 7 febbraio del 1992 a Maastricht, nasceva l’Unione Europea.
Intanto, il sistema valutario dei paesi occidentali era incentrato sullo SME (Sistema Monetario Europeo) detto anche serpente monetario entro il quale il prezzo di una moneta poteva oscillare.
La moneta di riferimento del sistema in Europa era il Marco tedesco in quanto la Germania, nonostante fosse uscita completamente distrutta dalla guerra e con tutte le sanzioni da sopportare, ebbe un modello di sviluppo strutturato e di conseguenza virtuoso.
In Italia, accadde esattamente l’opposto un modello di sviluppo disorganico, disfunzionale e di conseguenza vizioso.
Questo perché l’economia non sempre era stata finanziata con ricchezza reale. Provo a spiegare meglio. In passato, il sistema economico di un paese era influenzato dalla politica economica adottata e quindi dalle due leve a disposizione dei governi: la leva fiscale e la leva monetaria (Nei manuali di politica economica le due funzioni vengono indicate come curva IS –investment save, ovvero mercato dei beni- e LM –liqued money, ovvero mercato della moneta-.)
Tali strumenti a seconda della politica attuata, restrittiva o espansiva raggiungono risultati diversi.
In Italia, spesso lo sviluppo è stato finanziato con politiche monetarie espansive, in quanto era più facile stampare carta-moneta(il ministero del tesoro ordinava alla banca d’Italia di stampare e di accreditare al cosidetto c/c di tesoreria) o con politiche di deficit spending (raccolta di risorse con emissione di titoli del debito pubblico) che non chiedere soldi ai contribuenti, perché la nostra era una spesa improduttiva, cioè non generava ulteriore ricchezza. Ma perché improduttiva?
Un sistema nato per finanziare il clientelismo, ovvero la creazione dei posti di lavoro della più sempre farraginosa macchina statale in cambio dei voti. Ecco, la pesante eredità.
Sintetizzando, se un imprenditore chiede un finanziamento ad un certo tasso, si attende che da quell’investimento il rendimento è tale da coprire il debito più gli interessi.
Nel sistema paese Italia si è fatto esattamente l’opposto, si continuava a coprire il debito con altro debito.
Ora, se questo è vero con la stesura del trattato di Maastrich, si stabiliva la cosidetta convergenza economica e monetaria per la nascita dell’Unione Europea.
Partiamo da quest’ultima; fare una moneta unica non era poi così difficile, bastava individuare un’autorità centrale -BCE- che stampasse il nuovo conio. (questo ha comportato la perdita della sovranità monetaria e del relativo strumento)
La convergenza economica basata su dei parametri ha comportato qualche problemino, invece.
Senza scendere in troppi tecnicismi, penso di poter dire che quei parametri (Deficit/PIL= o minore 3%, il tasso d’inflazione non superiore ad un 1,5% della media dei tassi del sistema europa, ecc…) sono figli di politiche economiche restrittive (per il controllo dei prezzi) in sistemi virtuosi proprio come quello tedesco ed incentrato sull’influenza della vecchia Bundesbank.
Ecco, perché oggi siamo costretti a relazionare alla signora di ferro, alla seducente Angela.
Non siamo premiati dai mercati, perche ci considerano strutturalmente deboli e quindi non in grado di restituire i soldi, quindi se ci finanziano lo fanno ad un tasso più alto.
Se questo è ancora vero, i cosidetti Eurobond non nasceranno sino a quando l’Italia non si ristrutturerà finanziariamente (con i tagli alla spesa pubblica, riduzione del debito e degli interessi pubblici) e produttivamente.
Fatto ciò, per l’Italia e per il resto dei paesi europei chiaramente, allora sarà possibile parlare di Europa o degli United States of Europe con una propria costituzione e un soggetto politico sovrano degli Stati Membri.
In questo totale scetticismo, ricordo che paesi non facenti parte dell’Unione Europea, precisamente l’Inghilterra dell’altra signora di ferro, Misses Margaret, negli anni ’80 attuò tali politiche addirittura riconvertendo la propria economia portandola dal settore primario (industria) al terziario (servizi) e gli Stati Uniti d’America, dell’allora Presidente Ronald Reagan.
Quest’ultimo incalzato da un luminare economista del tempo, un certo Arthur Laffer, attuò e dimostrò come in un periodo di recessione, la detassazione è l’unico strumento possibile per far ripartire il sistema.
Difatti, l’abbassamento dell’imposizione fiscale, paradossalmente fece incrementare gli introiti tributari nelle casse erariali.
Tale fenomeno è stato poi rappresentato dallo stesso Laffer nella sua curva.
Il risultato? I tagli alla spesa improduttiva e le mirate politiche liberali, inizialmente crearono il caos sociale, per poi nel medio periodo manifestare grandi risultati. L’Inghilterra e gli Stati Uniti d’America si sentirono nuovamente paesi diversi, più ricchi, semplicemente migliori.
Tornando all’incipit iniziale, come si è pensato di parlare di stati uniti d’Europa, quando i sistemi di sviluppo dei paesi membri si sono caratterizzati per metodi di sviluppo (o inviluppo) diametralmente opposti!?
E soprattutto, quando nasce un soggetto politico, esso nasce per una volontà popolare sancita su carta che regola la vita dei popoli in tutte le loro sfumature. Chiamasi Costituzione…e gli Stati Uniti d’America sono nati prima con una costituzione e una storia totalmente diversa da quella europea!
Non sono un professore ma posso dire che se abbiamo copiato, lo abbiamo fatto malissimo.
Concludendo, in un servizio delle Iene del mese di novembre ho visto che tutti gli onorevoli intervistati non sapevano cosa fossero il deficit di bilancio, il debito consolidato, avanzo primario, lo spread, il rating, ecc ecc..e poi decidono quanto infilare le mani nelle nostre tasche e penso a quanto sarebbe bello fargli trovare una mazza dura, chiaramente da “romperla” solo sulla loro testa……… e cosa avevate capito!?
Gilberto Antonaci