“Formazione precaria”, Inchiesta nazionale sullo sfruttamento dei tirocini fatta da studenti
Parte la campagna “Formazione Precaria”, la prima inchiesta nazionale sui tirocini fatta da studenti universitari.
Gli studenti denunciano svariati fenomeni di sfruttamento, nei cosiddetti stage di formazione ma che in realtà sono dei veri e propri rapporti di lavoro, dove si viene “usati” e “gettati”. L’inchiesta parte dopo svariate denunce nell’ambito di progetti di tirocini formativi, entrati nel linguaggio comune come stage.
Oggi la vastità del fenomeno è sotto gli occhi di tutti. Il numero totale dei tirocini in Italia supera le 143 mila unità con una larga progressione negli ultimi anni. Nel giro di 5 anni i tirocini sono aumentati del 116%. Risulta evidente la distorsione nell’utilizzo, per cui ci si avvale spesso della manodopera di studenti tirocinanti in sostituzione di personale qualificato e contrattualizzato.
Inoltre con un riferimento legislativo nazionale e regionale scarso e debole, si manifestano vuoti normativi che stravolgono la valenza formativa del tirocinio e indeboliscono la possibilità di tutela di fronte ad abusi di ogni genere.
Secondo le associazioni studentesche non esistono negli Atenei commissioni paritetiche che monitorino in più fasi (iniziale, in itinere, ex post) il controllo della coerenza tra progetto formativo e attività svolte e che definiscano criteri per l’accreditamento degli enti ospitanti dove si pratica il tirocinio. Non esiste uno statuto che garantisca i diritti di malattia, maternità, tutor universitario e aziendale, un rimborso spese, la compatibilità con gli esami o con l’orario di lezioni se previste nello stesso semestre.
Viene da chiedersi a che condizioni si può parlare di formazione quando il tirocinante si ritrova a svolgere mansioni elementari, ripetitive e continuative, in maniera completamente autonoma e senza alcun affiancamento di personale qualificato alla formazione.
“Non siamo più disposti a fare fotocopie o portare caffè durante il progetto di tirocinio, siamo stanchi di vedere i nostri percorsi di studi degradati a manodopera a basso costo per enti, privati e imprese. Per questo il 13 Ottobre ci uniremo allo sciopero dell’alternanza scuola-lavoro lanciato dall’Unione degli Studenti. – dichiara Rosanna Carrieri, coordinatrice dell’associazione Link Lecce – Siamo pronti a scendere in piazza per portare le nostre esperienze di tirocini-sfruttamento, contro un modello di istruzione che si piega alla logica aziendalista e addestra al lavoro precario”.
“Crediamo nel valore formativo dell’esperienza e nelle potenzialità che come metodologia didattica può esprimere, ma tutto questo non può avvenire senza uno statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse in tirocinio che contenga un codice etico per tutelare dagli abusi.” Basta tirocini sfruttamento!