Galatina, RSU Colacem risponde ai sindaci: “accuse infondate, azienda sempre attenta al rispetto delle normative”
Dopo il secco “NO” da parte dei sindaci di Galatina e dei paesi limitrofi per il rinnovo dell’Aia a favore di Colacem, i quali richiedono maggiori garanzie e controlli per la tutela della salute e dell’ambiente, la RSU (rappresentanza sindacale unitaria) dello stabilimento di Galatina replica con un comunicato stampa. “Nessuna maestranza operante nello stabilimento si è MAI sentita oggetto di ricatto finalizzato al posto di lavoro.
Chi lavora e/o ha lavorato all’interno dello stabilimento Colacem di Galatina (o del gruppo Financo), conosce quanto l’azienda sia attentissima al rispetto delle normative che regolano l’attività, restando sempre molto lontano dai limiti imposti per legge, ascoltando e considerando le richieste fatte pervenire dal personale operante e dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza intervenendo al fine di migliorare l’ambiente di lavoro. Siamo dispiaciuti che un comitato di medici della provincia di Lecce citato più volte come parte interessata (per un documento scritto e mai firmato) a fare chiarezza sulla correlazione morti per neoplasie e attività dello stabilimento Colacem, abbia disertato l’invito fatto dalla Direzione aziendale al solo fine di chiarire i dubbi mostrando e dimostrando loro il modo di operare dell’azienda e gli accorgimenti adottati così come è stato fatto con i rappresentanti della stampa locale e nazionale. Disgustati da come l’ex viceministro Fassina adoperi il suo potere per una interrogazione parlamentare chiedendo la chiusura preventiva e cautelativa dello stabilimento in mancanza di dati oggettivi non sapendo quanti e quali siano i controlli in continuo adoperati e delle visite di controllo avute da parte di Arpa Puglia (non concordate come sostiene qualcuno). Per diritto di cronaca, anche l’ex viceministro è stato invitato, dopo il suo intervento in parlamento, ad un personale sopralluogo perché possa rendersi conto di quanto Colacem faccia negli stabilimenti, ma anche l’ex viceministro ha disertato l’invito.
Infine – concludono i rappresentanti sindacali – invitiamo chi usa i mezzi di comunicazione di massa impropriamente (a nostro modo di vedere) associando indirettamente responsabilità per questioni serie e preoccupanti quali le morti per neoplasie, di formulare denuncie presso le procure fornendo prove di irregolarità da parte dell’azienda Colacem qualora ne abbiano; al tempo stesso invitiamo la Direzione Colacem ad adottare ogni forma di legittima rivendicazione verso chi osa lanciare accuse infondate che facciano sentire la forza lavoro corresponsabile di chissà quale crimine. Fiduciosi e sempre attenti e disponibili.”