Gioco d’azzardo, in Puglia ogni famiglia spende oltre 4000 euro l’anno. M5S: “Dati allarmanti ma la Regione continua ad ignorare la legge”
I pugliesi hanno speso nel 2016 più di 6 miliardi di euro nei “giochi” gestiti dai Monopoli, lo si apprende dai dati pubblicati dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. E’ sempre più emergenza nella provincia di Lecce, dove attraverso il gioco sono andati in fumo 1.266.564.259 di euro. Nel resto delle province pugliesi sono stati spesi: Bari € 1.943.467.225, BAT € 658.454.015, Brindisi € 624.155.694, Foggia € 664.256.114, Taranto € 917.963.278.
E’ qui che scatta la dipendenza, non dal gioco, ma da quei tipi di giochi che implicano l’azzardo come le slot machine, le video lotterie, i gratta e vinci, infine i giochi online. Il problema è l’azzardo che genera comportamenti compulsivi e induce dipendenza nei giocatori.
“Ogni famiglia pugliese spende in media 4000 euro l’anno per ‘giocare’ con cifre addirittura superiori in alcune province – spiegano gli otto consiglieri regionali M5S Puglia Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Mario Conca, Grazia Di Bari, Marco Galante, Antonella Laricchia e Antonio Trevisi – per questo chiediamo al governo di adottare provvedimenti immediati e di discutere al più presto in Consiglio la proposta di legge per il contrasto al gioco patologico, rinviata da mesi”. I cinquestelle sottolineano come spesso il gioco d’azzardo, solo formalmente legalizzato, in realtà sia il “modo ideale” per le organizzazioni mafiose per riciclare denaro. Una realtà già oggetto di numerosi servizi giornalistici. A questo si deve aggiungere, secondo quanto dichiarato dal Procuratore Capo di Firenze Giuseppe Creazzo, che la nuova legge sulle intercettazioni andrebbe a indebolire incisivamente il potere di indagine da parte delle autorità su tale fenomeno, metodo che finora ha permesso di arginare le infiltrazioni mafiose all’interno dell’intero sistema.
Gli interventi proposti dai Consiglieri pentastellati pugliesi, inoltre, sono stati ulteriormente validati dalla recente pronuncia della Corte Costituzionale che ha confermato la legittimità dei vincoli delle distanze minime imposte alle sale giochi dai luoghi cosiddetti “sensibili” (scuole, parchi, luoghi di ritrovo ecc.). “Il Movimento 5 Stelle – proseguono i pentastellati – da tempo sta cercando di arginare il fenomeno attraverso interventi ad ogni livello istituzionale, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, ma spesso le nostre azioni vengono ignorate dai governi regionali come sta accadendo qui in Puglia, dove tra l’altro, abbiamo una legge regionale che purtroppo non viene assolutamente rispettata. Abbiamo presentato un emendamento al Bilancio e una mozione in Consiglio per istituire un Osservatorio regionale sul Gioco d’Azzardo Patologico, entrambi approvati ma ad oggi rimasti privi di riscontro attuativo”.
“Per fortuna, – continuano i consiglieri cinquestelle – si è venuti a conoscenza anche di realtà commerciali in varie zone d’Italia che hanno deciso di dire ‘no’ al gioco d’azzardo, nonostante questo possa trasformarsi in un disincentivo per il cliente. A queste realtà va il nostro plauso e il nostro sostegno. Si tratta di far rispettare le leggi attualmente vigenti che pongono dei vincoli ben precisi e che vengono puntualmente disattese. Non si può continuare ad assistere all’inerzia da parte di coloro che ci governano di fronte ad una situazione così disastrosa. Un immobilismo che porta anche notevoli perdite economiche: lo Stato incassa il 10% dei soldi spesi al gioco dai cittadini, a fronte delle centinaia di migliaia di euro spese dal servizio sanitario per la cura della azzardopatia; questo senza contare i soldi spesi per il gioco che vengono sottratti all’economia reale. Dal canto nostro – concludono – continueremo a batterci perché il fenomeno venga opportunamente arginato e lo faremo nella piena tutela, soprattutto, di quei cittadini che hanno rovinato la propria vita a causa di questo vizio e delle loro famiglie”.