Gli uliveti estirpati per lasciare spazio al fotovoltaico
Si infiamma la protesta
In questi giorni, a Carpignano Salentino, centinaia di ulivi secolari ed un intero vasto uliveto è stato estirpato selvaggiamente per lasciare il posto ad un impianto industriale fotovoltaico in piena zona agricola ed olivetata, come anche denunciato pubblicamente in un recente convegno di Italia Nostra onlus Sezione Sud Salento tenutosi a Corigliano d’Otranto in data 28 ott. 2011, dallo stesso Assessore alle Politiche Energetiche, all’Agricoltura e all’ Eco-sostenibilità del Comune di Carpignano Salentino (Le). Un espianto avvenuto con autorizzazioni concesse dalla Commissione regionale preposta a tali interventi sugli ulivi protetti. Un impianto fotovoltaico che se fosse ultimato davvero con il posizionamento nelle settimane a venire dei pannelli, con cancellazione della millenaria attività agricola lì praticata e conseguente desertificazione artificiale dei luoghi, là dove prima vi erano cotanti patriarchi verdi argentati, rappresenterebbe il fallimento tangibile del sistema statale italiano e dei suoi organi di vigilanza e controllo sul territorio.
Tutto ciò alla luce della legge di tutela degli ulivi n.14/07 che prevede che la pianificazione deve esser fatta, agendo laddove necessario, (anche con effetto retroattivo ed invitando a nuove pianificazioni), tenendo conto già a monte delle peculiarità agronomiche e paesaggistiche del territorio. Intanto, nelle ultime ore la protesta sta infiammando siti internet, mailing list, ed ogni mezzo di informazione, che sta intasando social network e caselle postali, con l’avvio fulmineo di petizioni online che già raccolgono migliaia di firme, e l’invio di centinaia di mail di indignazione ai media e agli amministratori regionali coinvolti.
Tutto questo è stato scaturito da una folle proposta di legge, battezzata subito dalla gente “Legge Ammazza Ulivi ed Uliveti”, persino plurisecolari e monumentali, e dunque battezzata anche “LEGGE AMMAZZA PUGLIA”, come si capisce se si tiene conto che son gli ulivi, tantissimi plurisecolari e monumentali dalle forme contorte forti e scultoree, il simbolo più vero ed autentico di Puglia, vivo, e non a caso adottato come stemma dell’ente Regione, Il “casus belli” di tutta questa crescente, mobilitazione, è stato il tentativo da parte di un consigliere del PDL della Regione Puglia, di fare approvare dal consiglio un emendamento alla Legge Regionale n. 14 del 04-06-2007 di “Tutela degli Ulivi e del loro Tipico Paesaggio”; un emendamento con cui si vuole introdurre il termine di 60 giorni per il rilascio di autorizzazioni all’espianto e spostamento di piante secolari. «Superati i 60 giorni senza che la Commissione abbia provveduto a fornire il richiesto parere – recita la modifica di legge contenuta nell’ emendamento – l’Ente o il privato proprietario del fondo su cui insistono gli alberi monumentali può spostarli e/o reimpiantarli nella stessa proprietà». Il Forum Ambiente e Salute e il Coordinamento civico chiedono agli assessori regionali Angela Barbanente all’Assetto del Territorio, Lorenzo Nicastro all’Ambiente, Dario Stefano all’Agricoltura, chiediamo di agire “semplicemente in onore al titolo del dicastero loro assegnato, senza lasciarsi sedurre dalle sirene di un falso, falsissimo sviluppo, con cui si è infarcita a torto, e con cui in parte si è cercato di velate l’aspra violenza contro la Puglia, che ha nell’olivo il suo simbolo, contenuta nell’ “infame emendamento” proposto!” e si chiede a loro la massima opposizione in ogni sede, ed, in particolar modo, a loro e a tutti i consiglieri di opposizione e di maggioranza, a partire dal Presidente della Regione Nichi Vendola, si chiede di “cestinare subito la proposta di emendamento avanzata!”
Fabio Tarantino