Grecìa Salentina: intervista al neo presidente Ivan Stomeo
L’entusiasmo non gli manca e le idee nemmeno. “Vorrei portare tutta l’Unione nella comunità dei Borghi autentici, perché hanno come obiettivo quello di portare al centro dell’interesse la partecipazione dei cittadini, ascoltare la gente”. Esordisce in questo modo Ivan Stomeo, neo presidente dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e sindaco di Melpignano. Ma, la sfida principale resta sempre quella dell’ accorpamento dei servizi. E la resistenza più strenua è costituita dagli stessi sindaci che la predicano, quella della fusione dei servizi. Noi e, immaginiamo, tutti i cittadini dell’Unione tifiamo perché l’impegno del nuovo presidente, di questo ne siamo certi, raggiunga gli obiettivi prefissati. Perciò gli rivolgiamo alcune domande, a cominciare proprio da quelle sull’accorpamento.
D. Dove porterà l’Unione nel corso della sua presidenza?
R. La mia intenzione è quella di crearmi intorno uno staff politico, composto da consiglieri di ogni comune per lavorare sulla fusione delle funzioni. Perchè tutti dovranno trasferire competenze. Siamo un unico paese. Dobbiamo considerarci tale e lavorare per il suo bene comune.
D. Basta questo per mettere le ali ai suoi progetti?
R. No. Cercherò di affiancarlo ad un’altra struttura leggera di tecnici bravi. Immagino che con la soppressione delle Province e la messa in mobilità di alcuni tecnici di grandi esperienze non dovrebbe essere difficile individuare qualcuno capace.
D. Quali saranno i primi servizi che cercherà di accorpare ?
R. Ogni comune, come minimo, ne ha uno. Se, almeno per quelli più piccoli, si potessero unificare, sarebbe già un buon risultato. Anche se, oggi, con i mezzi a disposizione potremmo fare molto di più. Semmai, è per la gestione del personale che potremmo avere grosse difficoltà. Ma, si può- per dire- avere dodici Protezioni civili e non tentare di essere più efficienti accorpandoli? Immagino una bella struttura unica sul territorio che abbia potenzialità enormi.
D. Torniamo all’Associazione dei Borghi Autentici. Perché ne ha così a cuore l’adesione dell’Unione?
R. Essere Borghi Autentici significa avere la cultura dell’accoglienza. Ed io voglio far diventare i nostri paesi destinazione di turismo e di residenza. In sostanza, l’obiettivo del mio mandato è quello di migliorare la qualità di vita dei cittadini che rappresento. E non è poco.
Fernando Durante
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