IL SOLE ADAGIARSI
Abbiamo intravisto
il sole adagiarsi,
tra vitigni e colline
e infiniti frutteti.
L’autunno voleva
di lui impadronirsi,
ma con nuvole e vento,
il sole si perse.
Guardandolo fermi,
lo abbiamo sentito:
urlava entusiasta,
scivolando tra i monti.
Abbiamo notato
Il sole adagiarsi,
su letti d’asfalto
di stanche città.
L’inverno voleva
coprirlo di neve,
ma correndo tra tuoni,
il sole scappò.
Guardandolo afflitti,
lo abbiamo capito:
asfissiante è dormire
tra anonimi tetti.
Abbiamo osservato
Il sole adagiarsi,
tra campi di rose
e papaveri rossi.
La primavera voleva
un marito, un amante,
ma con petali e uccelli,
il sole fuggì.
Guardandolo fisso,
lo abbiamo seguito:
rincorreva le rondini
per alberi in fiore.
Abbiamo ammirato
il sole adagiarsi,
su mucchi di sabbia,
riflettendo scintille.
L’estate voleva
tenerlo per mano
ma il sole, zelante,
non fermò la sua corsa.
Guardandolo insieme,
lo abbiamo invidiato:
eterno viandante
tra spicchi di cielo.
Paolo Miceli