La comunità commossa dice addio a don Cesare Palma
Per l’ultimo salute a don Cesare, deceduto all’età di 86 anni, si è fermata tutta Martano in lutto cittadino. Il paese in cui aveva vissuto ed espletato la sua missione sacerdotale come parroco della parrocchia della Madonna del Rosario per 57 anni non ha voluto mancare all’ultimo saluto. La chiesa si è rivelata troppo piccola per accogliere tutta la comunità presente. La maggior parte di essa ha assistito alla cerimonia attraverso uno schermo gigante preparato dall’amministrazione comunale.
Una comunità in lacrime ha accolto con un lungo applauso l’uscita del feretro dalla chiesa, portato dai suoi colleghi sacerdoti e passato verso l’ultimo viaggio sulle spalle dei suoi parrocchiali più vicini. I primi banchi della chiesa sono stati riservati ai parenti del defunto ed ai sindaci di Martano, di Martignano (comunità in cui sostituiva il parroco don Renato Delos ndr) e Cursi, paese in cui era nato nel 1931. La gran parte dei parroci della diocesi otrantina presenti per l’ultimo saluto all’amico, ha atteso l’arrivo di monsignor Donato Negro per dare l’avvio alla cerimonia funebre. Il presule, chiaramente emozionato, si è chinato sulla salma per l’ultimo saluto. Poi, la bara è stata chiusa. “Don Cesare”, ha commentato il monsignore nel corso dell’omelia evangelica, “ è stato padre, fratello, amico di tutta la comunità, in particolare dei bambini e dei poveri”. Da quando cominciò la sua missione in paese, ha continuato il vescovo, “è stato il sacerdote di strada”, quel prete che con il suo apostolato ha tolto tanti bambini dalla strada, tutti presenti. Ognuno con la sua storia da raccontare, con il proprio dolore riconoscente.
Il ricordo di quella indimenticabile squadra di calcio, la “Virtus”, nata dal niente, con i soldi di una lotteria e le offerte che era andato a cercare fra i martanesi emigrati in Svizzera era sovrastante. Quei contributi serviti a costruire l’Oratorio con annessa sala riunioni in cui si tenevano corsi professionali, incontri culturali e sportivi. “DonCesare è stata una persona che ha amato e si è fatta amare da tutti”, ha continuato il prelato, “la sua vita è stata una pagina di carità e di bontà verso tutti”. “Mi piace immaginare”, ha concluso, “che morire è un poco come tornare a casa: grazie don Cesare del bene che hai fatto su questa terra”. Sul sagrato della chiesa, il sindaco Fabio Tarantino, ha salutato il feretro sottolineando il gravoso compito a cui è chiamato ad adempiere. ”Grazie don Cesare”, ha detto, a nome di tutta la comunità, “in tutti questi anni siamo diventati la tua famiglia, grazie da tutta Martano”. Le prime ombre della sera scendono sul paese e nel cuore di tutti.
Fernando Durante