La questione meridionale
Carissimo Leo.
Ho letto con interesse le tue considerazioni sull’abbandono del Sud da parte di tutti i governi che si sono succeduti dall’Unità d’Italia ai nostri giorni. Io, considerato l’importanza del problema, se mi permetti, avrei omesso quel commento sul voto ad alcuni partiti (a favore di altro non detto ma sottinteso) se si vuole avere la speranza di migliorare (sintetizzo). Comunque, la libertà di opinione è bella anche se non condivisa. Veniamo a noi. Io penso che ognuno di quei governi ha fatto la sua parte, negativa. Il Sud, se non ricordo male, ha ricevuto camionate di soldi. Politici politicanti e imprenditori indegni di questo nome, hanno pensato prima di tutto ad accaparrarsi la propria quota parte e metterla al riparo, possibilmente all’estero, ad un loro personale tornaconto, e, poi, a costruire le famose cattedrali nel deserto, ancor oggi monumenti al niente. Ora si ritorna a chiedere soldi per il infrastrutture al Sud. A gran voce. Ma cosa sono queste benedette infrastrutture? Strade? Siamo pieni. Fra poco dovremo abbattere qualche casa per farne posto. A Zollino, il mio paese, passano due strade importanti: la statale 16 (4 corsie) e la così detta Scorrimento veloce (4 corsie). Su quest’ultima le auto che passano in un giorno possono contarsi su le dita di una sola mano: che vergogna, soldi spesi al vento. Per non parlare delle provinciali. Salvo, poi, grazie ai soliti noti Movimenti, non far procedere l’unica arteria, veramente utile, la Maglie- Santa Maria di Leuca che annovera un numero notevole di morti ed allontana ancor più il sud del sud dal resto d’Italia. E, poi? Le strade finiscono, dopo aver riarricchito,come si diceva, i soliti imprenditori (sic!). Che, purtroppo, hanno anche i loro operai alle loro dipendenze. I quali scendono in campo a protestare per difendere quell’instabile posto di lavoro e, di conseguenza, rispondere anche alle attese dell’imprenditore. Il solito ricatto occupazionale, se vogliamo. E, continuiamo a chiedere infrastrutture. Le ferrovie? Una volta, nel corso di un dibattito, interloquivo con il presidente di un anacronistico ed antistorico movimento (secondo me), “Regione Salento”, Paolo Pagliaro. Indovina cosa chiedeva? Che il doppio binario raggiungesse Lecce e che l’autostrada Bari Lecce giungesse fino al capoluogo salentino. Roba da non credere: viveva- spero non più- sulla luna. Gli ho fatto notare che il raddoppio del binario era realtà da anni e che l’autostrada arriva a Lecce, anche se non si chiama tale perchè se così fosse bisognerebbe pagare il pedaggio che oggi non si paga. Dopo questo appunto ha cambiato atteggiamento dalla sicurezza incrollabile passando ad un più dialogante confronto. Ma di cosa stiamo parlando? E poi, quando abbiamo coperto tutte le campagne di asfalto, cosa chiederemo ancora? Con molta franchezza, confesso che non sono in grado di suggerire alcuna soluzione. Il problema è enorme. Secondo il mio modesto punto di vista, fino a quando non avremmo imprenditori, appunto, degni di questo nome o, almeno, non attireremo qualcuno dal nord, noi, come meridione navigheremo sempre in mezzo ai marosi. Non dimentichiamo le varie Filanto. Si potrebbe, forse, adottare un sistema illustrato da Loredana Capone nel corso di un dibattito pubblico. Il metodo applicato dall’assessore alle Politiche industriali della Regione, per i nuovi insediamenti industriali, è quello di chiamare al contributo diretto delle imprese, laddove chiedessero un finanziamento pubblico. Di modo che, qualora volessero pilotare qualsivoglia fallimento, volessero delocalizzare, come- ahinoi- accade sempre più spesso, fossero anche loro a rimetterci. Almeno, ci penserebbero un attimino in più. Ora, scusami, quel che hai scritto, accusando i vari governi di ignorare il Sud (peraltro vero, in parte, come ho già scritto) non mi sembra di aver letto alcun suggerimento di facile realizzazione. I giovani. Per questi, il mea culpa dovrebbe partire dalle nostre (scusa se ti metto insieme alla mia vegliarda) generazioni. I ragazzi hanno se non la unica, unica delle poche, aspirazioni: partire nelle forze dell’ordine. Nessuno, o- almeno- gran parte immagina una iniziativa personale, un’idea da realizzare, un lavoro da crearsi. Per questo mi sono ed ho dato la colpa alla mia generazione. Ed ognuno di noi corre a trovare l’amico che possa dare una mano alle aspettative del figlio. Questo è. Si voglia o non accettarlo. Perché? Perché abbiamo loro trasmesso l’idea del posto dietro ad un tavolo. Fare il meno possibile. Generalizzo, naturalmente, anche se non va bene. Intanto, le nostre campagne languono. Lavorare in quei campi costa fatica e noi non li abbiamo abituati. Insomma: il discorso è complesso e di difficile soluzione. Per finire. Forse, anche questo governo si appresta ad elargire qualche soldo, senza farci sentirsi servi né padroni, ma sbagliando nuovamente, a mio parere, se lo fa così, semplicemente per tapparci la bocca. Ma lo chiedono tutti, politici, lavoratori ed imprenditori( sic!). Cosa deve fare, quindi un governo? Io credo, umilmente per quello che ho detto, che serva un progetto, di quelli veri che guardi al futuro. Genitori e scuola che trasmettano stimoli positivi ai ragazzi. Ed imprenditori, anche in questo caso, di quelli veri. Ma, è difficile trovare soprattutto questi ultimi.
Con amicizia sincera.
Fernando Durante
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Carissimo Direttore .. ho letto con molta attenzione le vostre considerazioni sull’articolo a mia firma pubblicato sull’ultima edizione cartacea di Corte Grande riferito alla ormai spinosa ed atavica Questione Meridionale che pare, per merito di alcune persone a cui sta a cuore il destino della nostra bellissima terra, sia tornata prepotentemente in auge in questi ultimi anni. Ebbene, al di la del “rimprovero”, che da Voi accetto come da un padre di famiglia, per aver menzionato in termini negativi le sigle di alcuni partiti politici lasciando intendere un consenso in favore di altri mi pare , sostanzialmente, ma correggetemi se sbaglio, che la Vostra opinione non discosti molto dalla mia. Per quel che concerne la “politica”.. a scanso di ulteriori equivoci, mi piacerebbe sottolineare, visto che mi si da l’opportunità, che non vedo nei “programmi” di alcuna formazione, neanche da parte di quella a cui poteva riferirsi il “sottinteso”..nessuna iniziativa rivolta a colmare quel divario Nord/Sud che ci attanaglia ormai da 154 anni! Quando si parla di “infrastrutture” .. non si parla solo di strade … o di stradine che, come Voi fate notare, qui da noi abbondano tanto risultare alcune assolutamente inutili.. o meglio, risultate utili solo per rifocillare le tasche dei più! Io mi riferisco all’alta velocità, al potenziamento delle nostre università, di porti e aeroporti, di ospedali, alla programmazione in genere di grandi opere che possano consentire il pieno sviluppo di tutte quelle economie che caratterizzano la nostra terra e che da sempre vengono soffocate! Matera ad esempio, “capitale della cultura europea 2019”.. che con Gerico ed Aleppo si contende il primato di “città più antica del mondo”… è praticamente isolata .. e non ci passa neanche una ferrovia! Raggiungerla.. da qualsiasi luogo si parta.. è come rassegnarsi ad una “via crucis”!!!Eppure Matera.. raccoglie centinaia di migliaia di turisti ogni anno! Immaginatevi caro Direttore, casa potrebbe diventare ancora quella città, se la si potesse raggiungere in una maniera più facile.. o forse più logica! E tutto ciò vale per moltissime altre città … e per moltissime altre situazioni! Il Salento quest’anno è stato invaso da turisti provenienti da ogni parte del mondo .. è si è trovato impreparato all’accoglienza tanto da risultare tanta bontà quasi un’emergenza! “Accogliere” vuol dire avere strutture ricettive in grado di farlo. Ma non è questo un compito del governo.. avete ragione! Ma se le politiche governative avessero posto in essere nel corso degli anni tute quelle “attività” necessarie per favorire lo sviluppo di questa terra.. probabilmente.. anzi ne sono certo, saremmo riusciti anche ad attirare le attenzioni e le “capacità economiche” dei privati pronti ad investire! Carissimo Direttore..costruirebbe la sua casa in cima ad una montagna, o in fondo ad una vallata.. se non avesse la certezza di una comodità per raggiungerla? Io no! E neanche Voi credo! Dunque .. neanche quei privati che tanto si invocano .. e che puntualmente le “politiche nazionali” tengono lontani! E’ questo, secondo me, il concetto che bisogna far passare! Invece no, quando si parla di Sud .. si parla di gente che piange e si lamenta.. di trivelle, gasdotti.. carbone radioattivo e di Ilva cioè .. si parla solo di tutto quello di cui noi potremmo tranquillamente farne a meno! Prepariamo i nostri giovani .. perchè il futuro di questa terra è nelle loro mani! Noi possiamo solo “aprire la strada” ma, disegnare il tracciato per raggiungere l’obiettivo .. è compito loro! Hanno una grossa responsabilità! Facciamogliela sentire!
Vi saluto con stima ed affetto,
Pantaleo GALIOTTA