Mancata apertura della strada per San Giorgio: l’annosa questione non conosce fine
E’ motivo di polemica il mancato ripristino del transito dalla litoranea San Cataldo- Otranto, verso la spiaggetta di San Giorgio, in feudo di quest’ultima località, fra l’avvocato Cosimo Luperto ed il comune otrantino. La vicenda affonda le radici nell’estate del lontano 1982. Alcuni frequentatori della spiaggetta una domenica mattina si sono visti inibire il transito verso l’arenile. La proprietaria di quel terreno, Papaleo, aveva trattorato il percorso. Ci fu una sollevazione popolare con l’occupazione della provinciale San Cataldo- Otranto. Tutte le famiglie che l’avevano bloccata furono denunciate. Erano, per lo più, abituali frequentatori provenienti dai paesi di Carpignano Salentino, Martano, Cannole, Zollino.
Reclamavano il diritto consolidato nel tempo (diritto di usucapione) di raggiungere la spiaggetta. Furono denunciati. Ai quali- successivamente- si è aggiunto il comune di Otranto. Seguirono una serie di sentenze, tutte a loro favore. Tutti i querelati affidarono la loro difesa all’avvocato Donato Saracino, di Martano.
Nel corso del giudizio, e siamo a circa un anno fa, la proprietà decide di intavolare una trattativa con il comune di Otranto per una definizione bonaria della vicenda. In questa, si stabilisce la donazione di 5 metri di terreno, al posto dei tre proposti dalla Papaleo, per la costruzione di una strada di collegamento ex novo. Ad un anno dalla risoluzione, però, nulla è stato fatto. E’ per questo motivo che l’avvocato Luperto, che nella stessa causa si è costituito in rappresentaza di altri dieci proprietari confinanti con la proprietà Papaleo e se stesso, alza la voce e chiede al comune otrantino il ripristino del collegamento. Minacciando, fra l’altro, il ricorso alla denuncia del comune alla Corte dei Conti. Perchè, in breve, nonostante l’impegno di risorse pubbliche l’amministrazione non ha proceduto all’esecuzione dell’accordo. Per quanto, “non si ha notizia dell’avvenuta donazione con rogito notarile”, in presenza, fra l’altro, della delibera del Consiglio risalente al 2009 commenta il legale.
Nonostante quanto innanzi, il Comune di Otranto “non solo è inadempiente all’impegno assunto, ma non ha dato mai alcun riscontro ai miei chiarimenti richiesti dal legale attraverso una missiva”. Se si fosse proceduto fino alla sentenza, commenta il legale “avrebbe portato senz’altro esiti positivi ed il comune avrebbe guadagnato qualcosa favore dei cittadini”. Di tutto ciò, minaccia l’avvocato, “l’amministrazione comunale dovrà rispondere innanzi alla Corte dei Conti, nonché innanzi all’Autorità Giudiziaria Civile, atteso che la stessa sarà convenuta in giudizio per adempiere all’impegno assunto e non mantenuto”. Su questo terreno d scontro incontra anche Saracino che con una nota del 10 Aprile scorso ha sollecitato il sindaco di Otranto affinchè “avviasse l’intero procedimento per il ripristino del tratturo di collegamento alla marina, della concordata larghezza di 5 metri”. E’dell’ultima la notizia comunicata dall’avvocato Saracino, secondo cui- pare che- l’amministrazione comunale avrebbe dato mandato all’ufficio tecnico perché procedesse al frazionamento dell’area interessata.
Fernando DURANTE
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