Martano: gli alunni dell’I.I.S.S. dipingono le aule
Forse, come diceva Einstein, è vero che dalla crisi sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Perchè nonostante il duro arresto evolutivo che sta vivendo la scuola italiana fra tagli all’istruzione pubblica, privatizzazzione, e ddl aprea, l’I.I.S.S. S. Trinchese di Martano si muove in verso opposto.
Da giorni, infatti, nella scuola gli alunni lavorano fianco a fianco per imbiancare le aule con pennelli e colori a loro scelta messi a disposizione dalla scuola. L’iniziativa, nata da un’idea della prof. Petrachi, si è realizzata grazie al largo consenso del dirigente scolastico Donato Malerba e all’adesione di tutti gli altri docenti.
Il tutto nasce da un progetto, “LA SCUOLA CHE VORREI”, che mira ad un percorso di cittadinanza attiva teso a far maturare senso di responsabilità e di rispetto per tutto ciò che ci circonda, far capire il valore della partecipazione, stimolare atteggiamenti collaborativi.
“E’ stato un progetto da noi accolto con entusiasmo – affermano gli studenti – era da tempo che la nostra scuola non veniva ristrutturata. Pareti, porte e intonaco erano in uno stato decadente. Nei nostri limiti umani abbiamo cercato di rendere migliore un ambiente in cui passiamo il maggior tempo della nostra vita. Ciò è stato reso possibile anche grazie alla possibilità che ci ha dato il preside di lasciare una nostra impronta con una massima a nostra scelta. Ma questo progetto, più di ogni altro, ci ha sensibilizzato ad un impegno comune a salvaguardare ciò che è di tutti arricchendoci dell’entusiasmo di un percorso condiviso”.
Quell’entusiasmo che facilmente si legge in questi giorni sui volti, magari imbrattati, dei ragazzi e che poi è condizione necessaria per il successo educativo.
ll progetto si inserisce, inoltre, in un ambito più ampio di educazione alla convivenza civile che non prevede solo una nuova manutenzione della scuola, ma anche una tutela di quest’ultima, attraverso la raccolta differenziata (già avviata da pochi giorni), e il divieto di fumo nei bagni ed all’interno dell’edificio. La partecipazione degli alunni si pone tanti obiettivi, quindi, tra i quali l’acquisizione di conoscenze e comportamenti al fine di coniugare ambiente e sviluppo sostenibile, scoprire i legami tra ambiente e cività.
Tra i professori si eleva anche la voce della professoressa Negrini, che si è mossa in prima linea per questo progetto. “Ciò che più mi ha colpito – afferma – è l’impegno e la collaborazione dei ragazzi. La loro forza nel dipingerla, ed anche il rispetto che stanno avendo nei confronti delle nuove normative. Ma devo dire anche, che mi ha particolarmente commosso il senso di appartenenza che li lega alla loro scuola”.
Sono queste le parole della docente che evidenziano un notevole impegno e rispetto nei confronti della scuola tutta. Questa iniziativa ha segnato simbolicamente l’inizio di una nuova più consapevole vita di comunità, fondata sul rispetto reciproco, sulla consapevolezza di diritti e doveri.
Beh, forse Einstein aveva ragione, è nella crisi che emerge il meglio di ognuno, ma passata la crisi si spera che la scuola venga lasciata un po’ meno sola in futuro.
Francesca Fiorentino