Martano: l’amministrazione “se ne frega” del 25 Aprile
A volte basta davvero poco per capire quale è la cifra di un’amministrazione comunale, la sua sensibilità politica, culturale.
Queste immagini parlano quasi da sole, così abbiamo trovato l’aiuola che circonda la stele in memoria dei partigiani martanesi caduti nella guerra di Liberazione. Nell’incuria, come si può tranquillamente vedere. Purtroppo non è la prima volta che facciamo i conti con questa insensibilità. Per gli attuali amministratori il 25 aprile rappresenta un inutile ricorrenza, quasi una seccatura a cui adempiere con il classico manifestino di protocollo e la corona (se tutto va bene), giusto per non creare polemiche, per non essere attaccati.
È sconcertante assistere a questo disinteresse, a questa superficialità. Curare gli spazi che la città ha dedicato ai concittadini caduti nella guerra di Liberazione significa coltivare la memoria. Significa, senza cadere nella trappola della retorica, credere ancora in un’idea di riscatto. Una parola, quest’ultima, troppo spesso, ingiustamente trascurata dall’attuale agenda politica, appiattita sui differenziali di rendimento, lo spread per intenderci, sui mercati.
Commemorare la resistenza significa credere ancora oggi nell’autodeterminazione dell’uomo, nel cambiamento democratico, nell’emancipazione dal lavoro inteso esclusivamente come produttività, come clientelismo. Per questo è importante esserci, ritrovarsi ogni anno, perché smettere di coltivare questa memoria porterebbe ad un ulteriore impoverimento dello spirito democratico del nostro Paese, ad un ulteriore divario sociale. E quindi spetta a noi, soprattutto più giovani, non relegare il 25 aprile nell’ambito dello sterile ritualismo, dell’abito da rispolverare per l’occasione.
Marco Termo
è chiaro che l’amministrazione se ne frega, la maggior parte è fascista e la restante parte non ha mai aperto un libro di storia neanche alle elementari.
Cosi come è chiaro che la maggior parte dei martanesi hanno il piacere di festeggiare solo i santi e le madonne.
antonio sei un grande