Martano: lettera aperta di Andrea Bufano per chiedere giustizia
Mi chiamo Andrea Bufano ho 36 anni e sono di Martano, città della provincia di Lecce. Da quasi 4 mesi sono privato della mia libertà personale senza aver commesso alcun reato penale.
Sono uno degli ultras degli scontri del dopo gara di Lecce-Carpi. Sono accusato di invasione di campo e violenza resistenza e minacce ad uno stewart, nonostante le telecamere e le testimonianze di una intera città smentiscono il fatto che io ho abbia fatto violenza, resistenza e minacce, sono ancora privato della mia libertà personale in quanto pregiudicato.
Quindi se una persona, nel dubbio, è innocente visto è pregiudicata teniamola in carcere o altrove.
Ho fatto delle cose gravissime nel lontanissimo 2001 per le quali ho, giustamente, scontato tutta la pena dal 2001 al 2008. Ho deciso di cambiare vita una volta finita la pena nel 2008 e cosi è stato. Sono stato 5 lunghi anni a rifarmi una vita non un giorno, a reinserirmi, a rifarmi nuove amicizie e poi per una ragazzata, una bravata dovuta alla delusione all’amarezza di una sconfitta vieni sbattuto su tutti i giornali e addirittura arrestato (mi sono costituito sia chiaro nessuno lo ha mai detto) dalla quarta sezione ”Antiterrorismo” di Bologna. Cioè per una invasione di campo arrestato dall’Antiterrorismo, dal momento in cui sono stato arrestato fino a che sono non uscito non mi è stato mai concesso il diritto di chiamare l’avvocato, (secondo la legge ti tocca come prima chiamata), sono stato sbattuto in uno dei transiti più squallidi dei carceri italiani la ”DOZZA” di Bologna dove si vive in 3 metri quadri calpestabili in 3 persone tutto questo sempre per una invasione di campo.
Ho chiesto e lo sto chiedendo tuttora le prove della televisione che mi scagionano completamente dalle accuse che mi vengono fatte da questo stewart.
Sabato a Roma hanno messo soqquadro una città eppure grazie alle telecamere il GIP ha scarcerato sette manifestanti, ed io perché no, sol perché mi chiamo Andrea Bufano e nel lontanissimo 2001 sono stato condannato per rapina in banca? Ah capisco, quindi io per tutta la vita devo portarmi sempre avanti il mio passato! Allora, un conto è essere accusato di invasione di campo dove giustamente mi è stato applicato il cosiddetto DASPO per la durata di anni 5 dove nemmeno lo contesto.
Ero cosciente e consapevole che lo avrei preso, è giusto che sia stato applicato, ma un conto è essere accusati di cose che io non ho nemmeno minimamente fatto nè tantomeno pensato di fare ed addirittura essere arrestato. Se devo picchiare una persona non lo faccio davanti alle telecamere! Il mio è stato un gesto dettato dalla delusione, un gesto isolato che non ha nessun collegamento né con le forze dell’ordine e né con gli stewarts. Come si dice in gergo “buttiamo tutti nel calderone poi si prende un fascicolo si legge Bufano Andrea pregiudicato per articolo c.p. 628 comma 1 e 3 e nemmeno si valuta cosa ha fatto Bufano Andrea ma lo si arresta direttamente”.
Avevo giurato ai miei genitori nel Novembre del 2008 dopo sette anni tra carcere, domiciliari e affidamenti sociali di non far vedere più in casa carabinieri e polizia. Nulla da fare, io chiedo SCUSA solo a loro per quello che stanno passando a causa mia del resto non devo chiedere scusa a nessuno, io sono innocente e mi proclamerò innocente fino alla morte. Voglio giustizia e voglio la verità, se è vero che sono colpevole allora voglio ritornare in carcere non voglio favori su qualcosa che non ho commesso, magari dovrei dire pure grazie a chi mi ha mandato ai domiciliari, in carcere si scrivono e si ricevono lettere, io ora è come se stessi scrivendo una lettera non me lo vieta nessuno.
Berlusconi usa Retequattro, io uso la mia pagina per proclamare la mia innocenza, non mi fa male tanto il fatto di essere stato arrestato, non mi fa male il fatto di essere stato definito ”bestia”, non mi fa male tanto il fatto di essere stato definito socialmente pericoloso alla collettività umana, non mi fa male tanto il fatto che sono ai domiciliari, non mi fa male tanto il fatto che mi ha lasciato la mia ex fidanzata, non mi fa male tanto il fatto che ho perso tutto, ma mi fa molto male ma davvero tanto male il dover ammettere che Silvio Berlusconi ha ragione: ci vuole una riforma della giustizia immediata, responsabilità civile ai giudici, cosi vediamo se si manda in galera una persona senza prove certe. Alcuni dicono, che poi è quello che si vorrebbe far credere alla gente all’opinione pubblica, ”è pazzo è uno squilibrato”! No assolutamente sono sano di mente ed ho cervello da vendere sono solo un uomo che sta subendo sulla propria pelle un accanimento giudiziario vergognoso, un pazzo uno squilibrato nemmeno gli fa certi ragionamenti, un pazzo scapperebbe evaderebbe farebbe gesti insani io invece civilmente ed educatamente sto mostrando le mie ragioni e soprattutto sto cercando di difendere la mia persona, quindi un domani prima di andare a leggere la carta straccia dei quotidiani che con loro inchiostro velenoso scrivono i giornalisti leggetevi la mia lettera.
Quando nel lontanissimo 2001 sono stato arrestato in quei sette anni non mi sono lamentato non ho mai ”pianto”. Ho infranto delle leggi ed è giusto che sia stato arrestato e condannato, ma ora devo essere condannato nuovamente per il 2001 oppure per le cose reali che sono successe, perché se devo essere condannato per il 2001 ho già la condanna scritta se devo essere condannato per i fatti attuali, voglio giustizia voglio la verità e il signore che mi accusa di violenza, resistenza e minacce che la dimostri perché ricorrerò fino alla Suprema Corte dei Diritti Umani di Strasburgo. Come nel 2001 le telecamere mi incastrarono in banca, ora le telecamere mi scagionano da tutte queste false accuse.
Chi mi è veramente amico sa della mia innocenza e anche in silenzio mi è vicino, come tutti i veri amici che mi hanno scritto quando ero al carcere di Bologna. Non mi va di fare scioperi della fame o sceneggiate autolesioniste, ma se per aver pubblicato questa lettera ritornerò in carcere ci ritorno sereno. Questa volta almeno una cosa l’ho fatta: ”Libertà di Pensiero”.
P.S. ora potete anche arrestarmi morirò difendendo la mia persona e scordatevi un giorno di leggere su un giornale”si è suicidato……” amo troppo la vita e la mia persona per fare gesti insani.
VOGLIO GIUSTIZIA SOLO QUESTO CHIEDO: GIUSTIZIA.
25-10-2013
Andrea Bufano
Buona sera,
premettendo che sono d’accordo con quanto (ma chi non lo sarebbe?)
affermato dal dott. Durante; Io sono del parere, (per quanto segua il calcio cioè zero o quasi) che uno sport e’ sempre uno sport! Ricordo episodi al limite del terzo mondo, con addirittura morti per gli scontri dopo alcune partite (Filippo Raciti ne è un esempio per tutti). L’altra mia riflessione che però non è deltutto slegata dalla prima, è il contestare spesso e volentieri le sentenze (Berl. ne è un esempio). Io credo che le sentenze vadano accettate così come vengono emesse senza “se” e senza “ma”. Poi però questo a mio modesto parere è un caso limite. Ci sono le prove televisive? Bene prendiamole agli atti, se questo serve a scarcerare un povero ragazzo che da 4 mesi e’ in galera per (secondo quanto egli stesso afferma in questa epistola) non aver fatto nulla. Staremo a vedere come si concluderà la vicenda.
Nello scusarmi per essere in alcuni tratti uscito fuori tema con l’articolo in oggetto, porgo i miei saluti alla Redazione.
L. M.
Mi permetto di fare solo alcune considerazioni per amore della verità.
Mi permetto di dissentire nel punto dove qualcuno chiede una non ben precisata “collaborazione” con la giustizia, facendo “i nomi di chi è stato”.
Ma dovrebbe collaborare per cosa?
Stiamo parlando di una invasione di campo e non di un delitto di stampo mafioso. Ma a parte questo, per quella invasione di campo, Andrea ha pagato con 35 giorni in una delle case circondariali piu’ fatiscenti d’Italia, e sono oltre quattro mesi che si trova con la custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Dovrebbe fare i nomi di chi? Per quel giorno di Lecce-Carpi sono state arrestate e sbattute sulle prime pagine dei vari mezzi di informazione con il titolo di “BESTIE” diversi ragazzi.
Viene poi affermato che il passato giudiziario di quest’Uomo “si è riproposto alla prima occasione. Passato che non si cancella così facilmente”.
Questo, a mio modesto avviso, non è assolutamente vero.
Quel “passato” ormai è stato sepolto, questo è un Uomo rinato. Quiest’Uomo è cambiato radicalmante nonostante il carcere in termini di reinserimento nel mondo della cosiddetta società civile e di rieducazione sociale equivalga a zero!
Quando si vive sulla propria pelle determinate esperienze… allora tutto cambia… anche lui è cambiato… basta “sentire” come e cosa scrive… cosa dice… per rendersene conto semmai ce ne fosse ancora bisogno.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale. A quel punto le soluzioni sono due: o scappi cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione si scelga ti cambia, e si ha solo la possibilità di scegliere se in bene o in male. Quest’Uomo con grande coraggio, dignità e forza d’animo ha sepolto quel passato ed aveva ed ha affrontato il proprio futuro in maniera civile, corretta ed onesta.
Possiamo considerare persona mal gradita vita natural durante e condannare alla morte civile un Uomo che ha già ampiamente pagato per qualcosa che commise nel passato?
Sul “prontuario della normativa di riferimento” denominato “carcere e dintorni” (distribuito dal garante per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale), un libricino che si rivolge non solo agli operatori di diritto ma anche alle tante Persone chiuse nelle patrie galere, è scritto chiaramente che “Se non esiste la sussistenza del pericolo che una persona, in attesa del processo, possa: 1) inquinare le prove; 2) fuggire; 3) commettere altri reati … bisognerebbe rimettere quella persona in libertà con eventuali limitazioni (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per firmare, obbligo di dimora, divieto di espatrio)” e NON quindi decidere di tenere quella persona in carcere per oltre un mese (c.d. custodia cautelare in carcere) e dopo oltre un mese di carcere, tra l’altro in uno delle case circondariali piu’ squallide (non solo per la metratura della cella, ma anche per la carenza di igiene eccetera) e sovraffollate d’Italia … vedersi poi “attenuare” la custodia cautelare in carcere con la custodia cautelare agli arresti domiciliari a tempo indeterminato …
Se poi aggiungiamo che questo trattamento è stato posto in essere per via di una invasione di campo… allora possiamo ben dire che non solo è difficile comprendere alcune decisioni cervellotiche… ma che il trattamento inumano ed irrispettoso della dignità umana è una sconfitta per tutta la società cosiddetta civile…!
Concludo con un pensiero del Sommo Pontefice, il quale alcuni giorni fa, parlando a braccio nella udienza a 150 cappellani delle carceri italiane ha detto urbi et orbi: “Anche Dio è un carcerato, non rimane fuori dalla cella”, “è dentro con loro, anche lui è un carcerato, dei nostri egoismi, dei nostri sistemi, delle tante ingiustizie che è facile” applicare “per punire i più deboli, mentre i pesci grossi nuotano liberamente nelle acque”.
No, non va per niente bene. Ormai, siamo abituati a tutto, è vero. Ma, se dobbiamo ragionare a freddo su quell’episodio, ebbene, non ci sono giustificazioni. Lasciamo perdere la squadra del Lecce di cui qualcuno parla, persino, di ideale. Ma, via, un ideale è un obiettivo nobile che, con i soldi, non ha nessun punto di contatto. Chiudo qui la polemica su questo commento. Ricordo solo di aver letto in numerosi scritti sui muri: Ultras liberi”. Anche quando fanno quel che hanno fatto? Ma si tratta di una partita di calcio non di “ideale”. Ed allora, quel che osservavo quando è stato acquistato Miccoli, dopo aver definito Falcone “fogna”, è più che giustificato, anche se non aveva bisogno di nuovi sviluppi. Avevo detto: va tutto bene, basta che vince il Lecce. Siamo all’osceno. Ma, di questi tempi… Ora, di cosa mi accusa Franco? Io non voglio giustificare nulla di quello che combina la giustizia italiana con questi di giudizio. Come si farebbe. Ma, non “stiamo parlando di una invasione di campo e non di un delitto di stampo mafioso italiana”, stiamo parlando di codice penale. Lo sanno tutti. Lo dice la legge, la nostra legge. Che piaccia o no. I latini dicevano che la legge è dura, ma è la legge. Poi, possiamo dire tutto, che è una roba da ragazzini mandare all’ospedale uno che fa il proprio dovere che quel cha guardato l’Italia non ci ha gettato la faccia in un water. Che, magari, ci ha fatto onore. Ma, via. Io non giustifico, mi indigno. La legge dice che se qualcuno sa deve, ha l’obbligo di parlare, di informare la giustizia. Altro che chiacchere. Nè voglio girarmi dal’altra parte vedendo un giovane pentirsi del suo passato ed attendere giustizia dalla lentissima giustizia italiana. Ho osservato quel che è accaduto. Mi spiace, davero, quel che è accaduto dopo, con l’arresto, la detenzione e quant’altro. Tanto che ho espresso la mia disponibilità a cercare, per quanto fosse nelle mie possibilità, invero molto vicine allo zero, ad onor del vero, di cercare di aiutare il giovane a cui, si creda o non sono molto vicino. Fernando Durante
Ci può essere grandezza e dignità anche nel destino più amaro e crudele… come ad esempio quando un perverso, cinico e spietato sistema di malagiustizia decide per la morte civile di un Uomo… la cui colpa è quella di amare il Lecce, di credere in un Ideale!
Ma il cuore di quest’Uomo è forte ed impavido e non tremerà di fronte all’ennesima sfida contro questa crudele ingiustizia, di fronte all’ennesima battaglia di civiltà e di dignità per la sua Libertà!
GIUSTIZIA E LIBERTA’ PER ANDREA!!!
Ho letto con interesse ed attenzione la sua disperata lettera. Ho trovato bello quella “mia pagina” sulla quale scrive, cosiderando il nostro giornale come suo. Un riconoscimento ai nostri sforzi per essere considerati un giornale aperto a tutti. Comunque, torniamo a noi. E’ chiaramente indegno in un paese civile tenere in galera un ipotetico colpevole, “solo” perchè ha avuto dei problemi con la giustizia. Io spero che, veramente, si sia ricreduto sulla vita e che il futuro sia migliore del suo passato, non ho motivo di dubitare. Passato che si è riproposto alla prima occasione. Passato che non si cancella così facilmente. Si, probabilmente, la sua fedina penale ha portato alla superficialità della valutazione dell’episodio. Ma, non è giusto. Gli errori si pagano e, da quel che dichiara, li avrebbe pagati. Se mi sarà possibile pubblicizzerò la sua condizione- con convinzione- in presenza della sua dichiarata innocenza. Peraltro, i buoni ed i cattivi si rtrovano in qualunque strato della società. Quindi, non facciamo di tutta l’erba un fascio, mai. Come non dovremmo generalizzare un caso di ingiustizia immaginando che lo siano tutti, via. Ora, però vorrei dire qualcosa in merito al fatto in cui è coinvolto. Solo una domanda. L’ambiente in cui si è consumato quel brutto episodio e che sollevato l’indignazione della nazione è quello conosciuto da tutti, immagino anche da lei che lo frequentava. Bene. Se così fosse, ed ipotizzo che lo sia, collabori con la giustizia, faccia i nomi di chi è stato. Non farlo significherebbe ricadere in un altro reato, questo lei lo sa. Concludo. Quel che ha denunciato e la forma con la quale lo ha fatto mi hanno veramente colpito. Mi batterò, nei limiti del mio possibile, che venga affrontato il suo caso. La saluto con affetto. Fernando Durante