Martano: parte la raccolta firme a difesa della Costituzione
La Camera dei Deputati sta discutendo un disegno di legge governativo, già approvato dal Senato, che modifica l’art. 138 della nostra Costituzione.
L’articolo in questione disciplina il procedimento di revisione delle norme contenute nella Carta, prevedendo un iter più articolato rispetto all’approvazione di una legge ordinaria.
Un vero e proprio lucchetto insomma, pensato dai Padri Costituenti che avevano combattuto e sconfitto il Fascismo, per evitare che diritti inalienabili dell’uomo diventassero mercé delle diverse maggioranze politiche che avrebbero preso il potere.
Il governo Letta ha pensato così di scavalcare i limiti posti a garanzia del Patto Costituzionale. Toccando il 138 non si cambia semplicementela Costituzione, ma il modo di modificarla: significa che alla fine lo stravolgimento sarà totale, che alla fine del testo non ci saranno più le firme di Terracini e De Gasperi ma altre. Meglio sorvolare su quali potrebbero essere.
Non si tratta, come si vuole far credere, di piccoli interventi di ‘manutenzione’ della nostra Carta, ma di una modifica radicale, una vera e propria manomissione che prepara il terreno a interventi ancora più profondi frutto della prevaricazione di contingenti maggioranze politiche.
Sela Cartacostituzionale è stata il frutto della resistenza al fascismo e la sintesi di culture che, pur profondamente diverse tra loro, mettevano al centro l’uomo, la sua dignità e libertà, oggi l’obiettivo, trasversale a diverse forze politiche, è quello di pacificare ogni conflitto e creare governi che siano meri esecutori di decisioni, prese altrove, presentate come inevitabili, decise da poteri oligarchici e non democratici.
Non possiamo non ricordare, a conferma di quanto si dice, come poco più di un anno fa, Governo Monti in carica, è stato introdotto nella Carta l’obbligo del pareggio di bilancio, sottraendo di fatto al Parlamento la scelta delle politiche economiche.
Noi diciamo no a tutto questo: l’articolo 138 è uno dei principi immodificabili della Repubblica.
La questione semmai è quella di applicare, far vivere e rendere effettivi i diritti e le tutele contemplate, a partire dall’articolo 3 della nostra Costituzione: ‘E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.’
Per questo a partire da domenica 22 settembre, alle ore 10, presso Piazzetta Caduti, promuoviamo una raccolta di firme a difesa della Costituzione, contro il tentativo subdolo del Governo di manometterla, per informare e per raccogliere le adesioni a partecipare alla manifestazione di sabato 12 ottobre a Roma ‘PER REALIZZARE LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA NATA DALLA RESISTENZA’.
Simone Rango
Comitato Beni Comuni