Massacrò una coppia a Porto Cesareo, confermato l’ergastolo per l’omicida
È diventata definitiva la condanna all’ergastolo per Vincenzo Tarantino, 53enne di Manduria, ma residente ad Avetrana ed autore di uno dei delitti più scabrosi e spaventosi visti negli ultimi anni in Salento. Il 24 giugno del 2014, alle prime luci dell’alba, infatti, Tarantino uccise con una violenza inaudita Luigi Ferrari, 54 anni, e sua moglie, la 55enne Antonella Parente, i coniugi massacrati nella loro abitazione di Porto Cesareo.
La prima sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto da Tarantino e confermato la sentenza emessa dal gup Michele Toriello che dalla Corte d’Assise d’Appello di Lecce. A nulla sono valsi i proclami di innocenza dell’imputato, difeso dall’avvocato Savoia, che, nonostante fosse sotto effetto di cocaina, è stato ritenuto capace di intendere e di volere.
Fu un vero massacro quello compiuto in via Vespucci in quella mattinata di inizio estate. Ben trenta, infatti, furono i colpi inflitti con un piede di porco, secondo quanto stabilito dall’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Vaglio e dai carabinieri del Ris, a Luigi Ferrari. L’uomo, con ogni probabilità, cercò di difendersi dalla furia omicida dell’assassino. Una decina, invece, quelli che spezzarono la vita della donna. Uno spettacolo atroce quello che si è materializzò dinanzi alla figlia della coppia, la prima a scoprire i corpi dei genitori riversi in un lago di sangue, con i volti devastati dai colpi inferti. Quello di Tarantino non era certo un volto estraneo per la famiglia Ferrari visto che l’uomo era l’ex convivente di una nipote della coppia ferocemente assassinata, con cui aveva avuto screzi e attriti. I carabinieri ebbero la conferma della colpevolezza dell’uomo anche dopo aver sentito un amico del presunto assassino. A lui Tarantino aveva già raccontato di voler compiere un furto nell’abitazione della coppia, dove nella cassaforte erano custoditi i soldi per le spese relative al matrimonio del figlio.