Melpignano è pronta per la “Notte della Taranta”
Tutte le informazioni sul concertone di stasera.
Si chiude oggi, sabato 25 agosto, la quindicesima edizione del festival La Notte della Taranta promosso e organizzato da Fondazione La Notte della Taranta, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, Provincia di Lecce, Unione di Comuni della Grecìa Salentina e Istituto Diego Carpitella. Il piccolo comune di Melpignano torna a trasformarsi anche quest’anno in uno dei luoghi più conosciuti nel panorama della world music internazionale, rafforzando l’immagine della Grecìa Salentina come culla della musica di tradizione popolare.
L’atteso incontro tra l’Orchestra La Notte della Taranta e il maestro concertatore Goran Bregović rappresenta un ritorno alle origini per il festival salentino, con Bregović che arriverà a Melpignano accompato dalla sua Wedding & Funeral Band, per scrivere una partitura in cui il vasto repertorio della musica popolare salentina dialogherà con le atmosfere fortemente evocative della musica che arriva dall’altra parte dell’Adriatico, «un piccolo mare – per usare le parole del maestro concertatore – che unisce più di quanto separi».
Con le radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, Goran Bregović ha mescolato le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare e gli strumenti tradizionali salentini dando vita a una musica che suona istintivamente familiare, appassionata, irresistibile.
A coadiuvare il lavoro del maestro Bregović, il suo assistente musicale, l’eccellente arrangiatore Ninoslav Ademović, e i due giovani musicisti salentini Claudio Prima e Mauro Durante, assistenti all’orchestrazione, che si sono formati all’interno dell’Orchestra La Notte della Taranta e il cui contributo è stato essenziale alla riuscita dell’incontro tra la tradizione musicale salentina con quella balcanica.
Espressioni del multiforme universo sonoro balcanico sono le due formazioni che il maestro ha voluto portare con sé dalla ex Jugoslavia sul palco di Melpignano. Una di origine croata, la Tonči Huljić & Madre Badessa Band; l’altra serba, la Nenad Mladenović Orchestra, serba, vincitrice del prestigioso festival di Guča nel 2010, la manifestazione che ogni anno decreta i migliori strumentisti della scena balcanica.
Un incontro emblematico per La Notte, che ha realizzato nei suoi quindici anni di vita, la sua vocazione alla condivisione, al superamento delle barriere, con la musica che diventa linguaggio privilegiato per attraversare i confini etnici e culturali. Uno strumento capace di parlare anche, per le vie della conoscenza, di solidarietà. Ecco allora comparire sul palco, tra le note della pizzica, il Coro delle Mondine di Novi che dalle pieghe di una terra come l’Emilia, ferita dal recente terremoto, porteranno a Melpignano il suono di una antica e vitale civiltà contadina, nelle sue musiche di gioia e rivoluzione.
Un ruolo chiave, in questa edizione, lo avrà la cultura bandistica, scelta da Goran Bregović per la chiusura del Concertone, che vedrà come ultimo gruppo ospite il Concerto Bandistico Città di Racale, interprete di una maniera sociale del fare musica, che nel Salento ha ispirato generazioni di musicisti, cresciuti grazie alla formazione all’interno delle bande.
La lunga notte di musica di sabato 25 agosto avrà un preludio che comincerà al tramonto: cinque gruppi che rappresentato altrettanti modi di presentare la tradizione della musica popolare salentina si succederanno sul palco, a introdurre l’esplosione balcanico-salentina che comincerà intorno alle 22.30. Nell’ordine si esibiranno Gli Strittuli, Le Cantatrici di Cannole, Mario Salvi e i Cantori di Villa Castelli, Mascarimirì Gitanistan Orchestra e Antonio Castrignanò.
IL PRE-CONCERTONE
In apertura ci saranno Li Strittuli, gruppo selezionato attraverso il concorso nazionale “Salento Creativo – Le radici della musica”. Nato nel 1998 a San Pancrazio Salentino per riproporre un viaggio nella pizzica pizzica, pizzica tarantata, stornelli d’amore, canti di lavoro e protesta, il gruppo è maturato grazie al contatto diretto con portatori della tradizione e gruppi di ricerca, facendo proprio il patrimonio della cultura orale e utilizzando gli strumenti tradizionali come violino, organetto, fisarmonica, chitarra e tamburo a cornice. Li Strittuli proporranno i brani Pizzica con il mandolino, Stornelli, Lu monacu, Maria Nicola, Pizzica tarantata.
A seguire, ci saranno le Cantatrici di Cannole, originarie del piccolo comune del Salento centro-orientale – di et compresa fra i cinquanta e settanta anni – con il piacere di eseguire i canti della tradizione salentina. Gina, Assuntina, Rosaria, Rosalba Eva, Ndata, Nzina non possono essere catalogate come cantrici nel senso tradizionale del termine perch per loro cantare stare insieme, giocare, ricavarsi uno spazio libero, un luogo e un tempo della contemporaneità che sfuggono a qualsiasi tipologia della ricerca e della documentazione classica. Le Cantatrici eseguiranno sei canti: Lu massaru, racconto amore difficile e contrastato fra due giovani; Quandu l’aceddhu pizzica la fica, tutto giocato sul doppio senso fra il frutto (il fico) dolce e prelibato e il sesso femminile; Ricci i tuoi capelli, canto d’amore e di denuncia di un militare lontano dai suoi amori e dai suoi affetti; Cala cala panarinu, canto a schema aperto e ironico; Lu dottore e Una sera passeggiando.
Subito dopo sarà la volta di Mario e Salvi e i Cantori di Villa Castelli. Vito Nigro, Pasquale Barletta, Pompeo Nisi e Francesco Barletta sono cantori e suonatori tradizionali tra i più rappresentativi di Villa Castelli, piccolo centro del brindisino sospeso tra la bassa Murgia e le Gravine joniche, storica culla di pizziche, serenate e stornelli accompagnati dall’organetto. Mario Salvi, grande conoscitore e studioso di questo strumento, è promotore del gruppo, con cui si propone di diffondere la ricchezza delle musiche e dei canti di quella terra. Tra i brani che verranno proposti sul palco di Melpignano ci saranno Pizzica pizzica col mandolino, la serenata La Matinata, e La Teresina, canto tradizionale che racconta dei doni che una madre fa alla figlia per convincerla a maritarsi.
A seguire, salir sul palco Claudio “Cavallo” Giagnotti con la sua Mascarimirì Gitanistan Oschestra. Con lui e il fratello Cosimo ci saranno i fedeli Vito Giannone al mandolino, Alessio Amato all’elettronica e gli ospiti speciali Louis Pastorelli (Nux Vomica – Nizza), Papet Jali (Massilia Sound System – Marsiglia) e Simone Stefanizzi (Salento). Gitanistan Orchestra è un progetto nato dal cd dei Mascarimirì “Gitanistan” che intende unire le diverse forme del fare musica sviluppatesi nel Mediterraneo all’interno del concetto “Arco Latino” (realizzato dai Nux Vomica nel febbraio 2010 a Nizza). Dopo una stagione ricca di date importanti in Italia e all’estero, e dieci anni passati ad arricchire il concetto di “tradinnovazione” che portano avanti dall’inizio della loro storia, i Mascarimiri sono pronti a presentare Gitanistan Orchestra al pubblico di Meplignano proponendo i brani che fanno parte del loro ultimo disco, tra cui Gitanistan, Balkanica pizzicata e Lira, l’omaggio alla Campania di Tammurriata, una pizzica in quattro lingue (salentino, provenzale, nizzardo e rom) e ‘Na carusa.
Prima di ritrovarsi sul palco in orchestra diretto da Goran Bregović, Antonio Castrignanò, voce e tamburello, chiuderà la sezione del pre-concertone con Gianluca Longo (mandola), Rocco Nigro (fisarmonica), Gianni Gelao (zampogna e fiati), Giuseppe Spedicato (basso acustico) e Attilio Turrisi (chitarre). A due anni di distanza dal suo ultimo lavoro discografico “Mara la fatìa”, Castrignanò proporrà alcuni dei brani più rappresentativi del suo repertorio come il brano che dà il nome al disco, il travolgente Core meu, Signora Madama, Tremula Terra.
LE ORCHESTRE
ORCHESTRA LA NOTTE DELLA TARANTA
Antonio Amato, Alessandra Caiulo, Antonio Castrignanò, Claudio “Cavallo” Giagnotti, Ninfa Giannuzzi, Emanuele Licci, Maria Mazzotta, Stefania Morciano, Enza Pagliara, Alessia Tondo, Anna Cinzia Villani (voci); Roberto Gemma (fisarmonica), Claudio Prima (organetto), Giulio Bianco (zampogna e armonica), Gianluca Longo (mandola), Emanuele Licci (chitarra), Attilio Turrisi (chitarra battente); Mauro Durante (violino), Redi Hasa (violoncello); Antonio Castrignanò, Carlo De Pascali, Mauro Durante, Riccardo Laganà (tamburelli), Alessandro Monteduro (percussioni), Antonio Marra (batteria). Danzatrici: Laura Boccadamo, Maristella Martella, Silvia Perrone, Lucia Scarabino.
WEDDING AND FUNERAL BAND
Muharem Redžepi (goc, grancassa tradizionale; voce), Bokan Stankovic (prima tromba); Dalibor Lukic (seconda tromba); Stojan Dimov (sax, clarinetto); Aleksandar Rajkovic (primo trombone, glockenspiel); Milos Mihajlovic (secondo trombone); Ludmila Radkova Trajkova, Daniela Radkova Aleksandrova (voci bulgare).
GLI OSPITI DEL CONCERTONE
CORO DELLE MONDINE DI NOVI
Il Coro delle Mondine di Novi è un coro femminile originario di Novi, Modena, nato nei primi anni Settanta da un’idea del maestro Torino Gilioli. È costituito in parte da vere “mondariso” – di un’et che si aggira intorno agli ottant’anni e in alcuni casi la supera – e da figlie e nipoti di mondine e donne appassionate di tradizioni popolari. L’esperienza del Coro nasce da donne originarie dello stesso paese, Novi, che fin da piccole avevano dovuto imparare a darsi da fare per sopravvivere, ritrovandosi insieme in Piemonte, lontane dalle loro case, a fare le mondine. Anni dopo, quasi per gioco, queste stesse donne si sono ritrovate per condividere l’esperienza del Coro, che all’inizio ha compreso anche delle voci maschili, quelle dei “cavallanti” (coloro che in risaia distribuivano i mazzetti di piantine di riso che le mondine dovevano trapiantare). A seguito della scomparsa del Maestro Gilioli, nel 2000, le mondine hanno trovato una guida in Maria Giulia Contri. Oggi, il repertorio delle Mondine si è notevolmente arricchito, e comprende oltre ai canti le letture di testi, scritti e interpretati da Manuela Rossi, che raccontano storie di donne accomunate dalla stessa esperienza in risaia, le stesse lotte, le stesse passioni.
TONČI HULJIĆ & MADRE BADESSA
Musicista, produttore e cantautore nato a Spalato (Croazia) Tonči Hulijc si è affermato alla fine degli anni Settanta come fondatore e frontman del gruppo pop Dalmatinski Magazin (più tardi rinominato Magazin). Il gruppo ha consolidato il successo negli anni, affermandosi come il più popolare e longevo gruppo pop croato, con repertorio e arrangiamenti influenzati dalla musica folk dalmata. A seguito dei conflitti degli anni Novanta, Huljić stato uno dei primi artisti croati a introdurre nel proprio repertorio elementi folk provenienti da altre zone della ex Yugoslavia. Nonostante le numerose critiche e accuse da parte della stampa, il gruppo Magazin è rimasto uno dei più amati e affermati gruppi pop della Croazia, riscuotendo successo anche nelle altre regioni della ex Yugoslavia. In quegli anni Tonci Huljić ha fondato l’etichetta discografica Tonika, subito diventata una delle più importanti della zona. Ha inoltre composto numerosi brani per il pianista croato Maksim Mrvica, tra i quali Kolibre e Nostradamus, e il celeberrimo Croatian Rhapsody. Il suo primo album da solista, Waterland, è uscito nel 2006, seguito nel 2011 da Ka Hashish registrato con la band Madre Badessa e Goran Bregović.
NENAD MLADENOVIĆ ORCHESTRA
Fondata originariamente dal padre del leggendario trombettista Bakija Bakić, questo ensemble di ottoni guidato dal nipote di Bakić, Nenad Mladenovic. Hanno vinto per la prima volta il premio come migliore orchestra a Guča nel 2005, seguito da numerosi altri riconoscimenti (miglior tromba solista Ekrem Mamutovic nel 2007, miglior percussionista Fabian Mamutovic nel 2010).
CONCERTO BANDISTICO CITTÀ DI RACALE
La Banda di Racale è una delle formazioni più antiche del Salento, fondata nel 1940 dal maestro Sebastiano Manni poi sostituito, cinque anni più tardi, da Emilio Silvestri, che fece di quello di Racale uno dei più rinomati concerti bandistici del tempo. Nel 1948 la Banda si sciolse per poi essere ricostituita nel 1981 dal maestro Pompilio Librando, il quale la volle composta sopratutto da giovani, molti dei quali finirono poi per essere richiesti da concerti bandistici più apprezzati. In quegli anni, si faceva notare per la sua bravura con il flicornino un bambino di soli nove anni: Dario Spennato, oggi prima tromba della rinata banda. Dopo alcuni anni di attività concertistica la banda si sciolse, almeno come banda da giro, per essere poi ricomposta nel 2003. Quell’anno si decise di fare una banda che svolgesse solo pochi giorni di servizio e la direzione fu affidata al maestro Anna Ciaccia, facendo di Racale una delle bande rivelazione di quell’anno, che giunse a superare, contrariamente alle intenzioni, gli 80 giorni di servizio. Dal 2009 la direzione affidata alla celebre bacchetta del maestro Grazia Donateo. Attualmente il complesso è composto da circa quaranta musicisti diplomati o diplomandi nei conservatori pugliesi ed esegue un vasto repertorio tratto dalle più belle pagine di musica sinfonica e operistica.
LA SCENOGRAFIA
IL SEGNO DI MIMMO PALADINO E L’ANTICA ARTE DELLE LUMINARIE
Maschere mute e segni archetipici, segno e materia, buio che diventa luce. È stato il maestro della Transavanguardia, Mimmo Paladino, a caratterizzare con il suo segno la quindicesima edizione de La Notte della Taranta. L’artista ha infatti realizzato per il Festival un trittico di opere inedite che la Fondazione ha utilizzato per l’intera comunicazione di quest’anno: dal catalogo, che abbandona la formula del libretto trasformandosi in un volume narrativo e saggistico, all’allestimento del palco, che il 25 agosto a Melpignano ospiterà il Concertone finale. Il culmine dell’edizione 2012, affidata al maestro Goran Bregović, avrà uno scenario speciale, che ne conterrà la natura primitiva e il senso della festa di piazza.
Grazie alla collaborazione del maestro delle luminarie, Lucio Mariano, erede di una lunga tradizione del Sud Italia ormai famosa nel mondo, il segno di Paladino assumerà la materia della luce, affidata alle mille lampadine che comporranno delle luminarie realizzate per il Concertone dall’azienda salentina Mariano Light. L’arte parla dunque il linguaggio sapiente del’artigianato, l’immediatezza sposa l’ingegno, in un racconto a più voci, che affiancher la musica del Concertone.
L’ISOLA WI-FI
Per migliorare la comunicazione di pubblico, giornalisti e addetti ai lavori, saranno attivate da Cliocom due WiFi Zone gratuite Raganet nel Piazzale del Concertone (a disposizione del pubblico) e nell’area del backstage (a disposizione di ospiti e artisti). Per gli operatori dell’informazione, invece, sarà allestita un’area stampa con connessione internet dedicata nella Stanza della Memoria sita alle spalle del Convento degli Agostiniani per l’invio di foto e video. Per collegarsi sarà sufficiente inviare “raganet registrami” (scritto senza virgolette e minuscolo) via sms al numero 3937253686.
I TRASPORTI
TRENI E BUS – SERVIZI DI TRASPORTO SPECIALI
Al fine di favorire e agevolare l’affluenza al Concertone di Melpignano, FSE – Ferrovie del Sud Est ha predisposto un servizio di trasporto integrato straordinario. I primi treni diretti a Melpignano partiranno dalle stazioni di Lecce, Nardò, Otranto, Maglie, Poggiardo e Tricase dopo le 18.00, con corse di andata e ritorno che si ripeteranno per tutta la notte fino alle 7 del mattino di domenica 26 agosto. I treni speciali si aggiungeranno e non sostituiranno quelli ordinari. Le sei stazioni individuate come punti di snodo saranno raggiungibili, poi, tramite il servizio automobilistico apposito messo a disposizione sempre da FSE. A partire dalle 16.50 e fino alle 9.00 del mattino, gli autobus collegheranno, con diverse tappe intermedie, le tratte Torre Inserraglio-Lecce, San Foca-Otranto, Sannicola-Nardò, Gallipoli Camping Baia Verde-Maglie, Posto Rosso-Poggiardo e Posto Vecchio-Tricase e viceversa. Si potrà viaggiare acquistando un unico biglietto di andata e ritorno, al costo di 3,20 euro acquistabile presso tutte le stazioni delle Ferrovie Sud Est o a bordo degli autobus. Tutte le informazioni dettagliate con i quadri orari e i luoghi di partenza sono scaricabili dal sito www.lanottedellataranta.it nella sezione Trasporti o chiamando il numero verde delle FSE (Ferrovie Sud Est) 800.07.90.90.
La Redazione