Migranti schiavi nei campi. Condanne per imprenditori e caporali
Dopo una lunga inchiesta avviata dai carabinieri del Ros e dal comando provinciale (denominata operazione Sabr), sul reclutamento e sfruttamento della manodopera africana per la raccolta delle angurie e dei pomodori nelle campagne di Nardò, i giudici della Corte d’Assise di Lecce hanno riconosciuto il reato di “riduzione in schiavitù”.
La sentenza della corte condanna a undici anni 4 imprenditori salentini e 9 caporali stranieri, responsabili di riduzione in schiavitù e associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento dei lavoratori.
Pantaleo Latino, di Nardò; Ben Mahmoud Saber Jelassi, tunisino, definito il reclutatore; Livio Mandolfo, di Nardò; Giovanni Petrelli, di Carmiano; Meki Adem, Saeed Abdellah e Nizar Tanja del sudan; Aiaya Ben Bilei Akremi, Rouma Ben Tahar Mehdaoui tunisini; Yazid Mohamed Ghachir, algerino.
Tre anni per Marcello Corvo, di Nardò, e Abdelmalek Aibeche Ben Abderrahma Sanbi Jaquali, tunisini, assolti dall’accusa di riduzione in schiavitù. Assoluzione per Salvatore Pano, Corrado Manfredi e Giuseppe Mariano, di Scorrano.
Costituitosi parte civile, il camerunense Yvan Sagnet, che nel 2011 fu il leader della rivolta dei braccianti di Nardò e mise a conoscenza tutta l’italia delle terribili condizioni di vita e lavoro dei migranti impiegati nelle campagne del Sud.
“È stata appena emessa la sentenza di primo grado del processo Sabr, nato grazie ai lavoratori che, insieme alla Cgil e alla Flai, hanno avuto il coraggio, nel 2011, di ribellarsi ai caporali e alle condizioni inumane di lavoro a cui erano sottoposti nelle campagne della zona di Nardò. – dichiarano i Sindacati – La sentenza è di condanna per gli imputati nel processo, tra imprenditori e caporali, a 11 anni di reclusione per riduzione in schiavitù e sfruttamento. Un precedente importante nella storia. Una lotta pacifica, determinata, che dedichiamo a tutte le vittime che dai campi non sono mai più tornate. La lotta per la legalità ha pagato. L’emozione è tanta, indescrivibile! Di certo ora siamo più determinati che mai, in prima linea ogni giorno al fianco dei lavoratori e di tutte le forze sane che si impegnano in questa importante lotta per la legalità.”