“FUORI MISURA”, Uno spettacolo che ti apre gli occhi!
Vi capita mai di sentirvi nel posto giusto al momento giusto? Essere talmente presi da qualcosa da dimenticare tutto quello che sta attorno a voi? Impossibile non esserlo se il luogo in cui ci si trova è lo splendido teatro del Paisiello a Lecce e si assiste a uno degli spettacoli più dinamici e istruttivi di sempre, “Fuori Misura: Leopardi come non ve lo ha mai raccontato nessuno”. “Fuori misura” è uno spettacolo rivolto in particolar modo a giovani, un pubblico difficile ai giorni nostri. Si sa, nel ventunesimo secolo il teatro non è la principale forma di attrazione per adolescenti; i ragazzi ormai vi danno poca importanza, però spesso sono proprio le cose che sottovalutiamo a riservarci delle interessanti sorprese.
Gli adolescenti di oggi sono appassionati di serie tv, dvd… guardano spesso film al cinema, dove si può mangiare qualcosa, usare il telefono, chiacchierare… Nessun problema quindi. Ma a teatro? Forse sono proprio le regole che non attirano il pubblico giovanile: in un teatro è necessario spegnere il cellulare, indossare indumenti appropriati e non bisogna assolutamente parlare per non disturbare gli altri spettatori e in particolar modo gli attori. I ragazzi purtroppo si stancano e si annoiano facilmente, non riuscendo ad apprezzare i “troppo impegnativi” spettacoli teatrali. Per questo è difficile attrarre un corpo di 400 ragazzi in un piccolo teatro, appassionarli, mantenere viva la loro attenzione durante tutto lo spettacolo e riuscire a coinvolgerli.
Ebbene venerdì 3 marzo , il talentuoso Andrea Robbiano ce l’ha fatta. Il giovane attore è riuscito ad attrarre un pubblico difficile alternando sapientemente momenti più comici a riflessioni intime, a tratti drammatiche. Lo spettacolo non è affatto monotono perché mette in mostra un’idea fresca, nuova, con la quale si parla del grande poeta Giacomo Leopardi in un modo del tutto diverso rispetto al solito. L’attore novese, unico sulla scena, è stato abilissimo nell’interpretare più ruoli in questo originale spettacolo.
Il protagonista dell’opera è Andrea Roversi, un giovane laureato in letteratura. Roversi ha un sogno: insegnare. Non essendo ancora riuscito a realizzarlo, nel frattempo lavora in un call center dove non perde l’occasione di esternare il suo sapere con i clienti. Un giorno riceve una lettera inaspettata. L’istituto superiore in cui studiava da ragazzo lo convoca per una supplenza: il suo compito è quello di sostituire l’insegnante di italiano per due mesi durante i quali dovrà spiegare alla sua classe (ovvero il pubblico) chi era il celebre Giacomo Leopardi. Per Andrea questa è la realizzazione di un sogno! Finalmente potrà insegnare. L’entusiasmo del momento è turbato dalla preoccupazione di dover affrontare un compito del quale non si sente all’altezza: far conoscere e soprattutto far apprezzare ai ragazzi un poeta dello spessore di Leopardi. E l’uomo cerca conforto nel suo amico Salim, portinaio del palazzo in cui abita. Il nuovo professore sa quanto sia difficile il suo compito: deve riuscire ad attirare la sua classe mostrandosi sicuro di sé e decide di affrontare un argomento così difficile con un metodo diverso dal solito, sfruttando il suo talento, la sua originalità e la sua passione. Il professore Roversi apre così una magica e coinvolgente “lezione”.
Con la sua comicità, tratta temi importanti che ogni persona almeno una volta ha vissuto sulla propria pelle; parla del sentirsi inadeguati, inferiori o talvolta esclusi da una società che punta tutto sull’apparenza e fa sentire “diverso” chi non segue gli ideali di bellezza; parla di chi si sente “fuori misura”, un po’ come successe al Leopardi; infatti questa è la chiave per capire l’origine del male di questo straordinario poeta, un malessere interiore iniziato proprio da ragazzo. Giacomo era un bambino vispo, dalla straordinaria intelligenza, poi la malattia…e mentre la sua schiena si incurvava rendendolo deforme la sua sensibilità si affinava e le sue doti intellettive crescevano in maniera inversamente proporzionale alla sua altezza. La gente lo derideva per il suo aspetto goffo e non si accorgeva della sua genialità. Il suo pessimismo è stato solo una conseguenza della sua malattia, della carenza di affetto, amore e dei pregiudizi della società che lo hanno addirittura spinto, una volta adulto, ad incolpare la natura stessa della sua triste condizione.
Questo è quello che il professore Roversi spiega ai suoi ragazzi: permette loro di guardare il poeta con occhi diversi, più attenti e maturi e di immedesimarsi in lui. Al suo posto, infatti, tutti saremmo stati un po’ pessimisti perché il pessimismo è solo la conseguenza di una profonda sofferenza che brucia la speranza di un futuro migliore.
Il nostro “professore” ha trascorso l’intera lezione parlando, ridendo, coinvolgendo il pubblico e recitando alcune tra le più note poesie di Leopardi. Il compito che aveva questo giovane attore non era certo un gioco da ragazzi, perché non è facile mantenere l’attenzione di più di 400 paia di giovani occhi che ti guardano e ti esaminano. Non è facile trattare temi importanti in chiave ironica. Non è facile recitare questo tipo di poesie che richiedono un tono molto drammatico. E in tutto questo, non è assolutamente facile uscirne vincitore. Ma Andrea Robbiano ce l’ha fatta. La sua energia e la sua grinta lo hanno accompagnato per tutto il tempo; lo hanno aiutato a trionfare sul palco e ad abbattere qualsiasi pregiudizio che i ragazzi avevano sullo spettacolo. Forse nessuno meglio di lui ci sarebbe riuscito. Per questo non si può non elogiarlo; essere capaci di far ridere ragazzi di tutte le età, mantenere accesi per ore i loro sorrisi, metterli a proprio agio, parlare a tu per tu con loro facendoli sentire partecipi… Questo straordinario attore merita di essere riconosciuto per aver interpretato nel più brillante dei modi, il travolgente spettacolo realizzato da Valeria Cavalli e Claudio Intropido: “Fuori Misura”, uno spettacolo che ti apre gli occhi.
Alessia Stella