Mobilitazione a Borgagne per il crollo di parte del Castello Petraroli
Le associazione e i cittadini uniti per salvare la loro identità.
A Borgagne grande mobilitazione di associazioni e cittadini in conseguenza del crollo che ha interessato parte del castello Petraroli, un bene privato ma sottoposto a vincolo storico-artistico (Decreto Ministeriale del 10 marzo 1977), che obbliga alla sua custodia, manutenzione e conservazione e prevede sanzioni amministrative e penali ai sensi della legge n°1089 del 1 giugno 1939 nei casi di mancato rispetto. Nei giorni scorsi (nella notte tra il 19 e il 20 marzo e poi in quella tra il 21 e il 22), infatti, due cedimenti avvenuti in proprietà contigue ma differenti, uno conseguente all’altro, lo hanno lacerato. Viva è la preoccupazione degli abitanti, vista la struttura dell’immobile, poiché temono che possano essercene degli altri.
Il castello, risalente al XVI secolo, è il monumento fondamentale della storia di questa piccola ma vivace frazione ed uno dei castelli più antichi della provincia. Fu fatto costruire da Bellisario Petraroli, nobile ostunese, che già nel 1497 fece erigere la torre, presente nell’angolo nord-est dell’immobile e che reca un’iscrizione latina dell’epoca. Il castello ebbe fin da subito funzione difensiva, come la stessa iscrizione ricorda, in un periodo di poco seguente alla presa turca di Otranto (1480) e all’invasione subita nello stesso anno da Roca Vecchia, distante pochi km da Borgagne. Già nel 1531 Bellisario perse il castello e il feudo per aver partecipato alla congiura nobiliare anti-spagnola, ma i Petraroli riacquisirono l’immobile nel corso del ‘500. Passato poi alla famiglia galatinese degli Zimara all’inizio del XVII secolo, il castello fu per tutto il XVII e XVIII secolo proprietà degli Spinola, duchi di Galatina ed esponenti di una delle famiglie più importanti e facoltose di Genova. Con la soppressione ottocentesca della feudalità nel Regno di Napoli, il castello, non più proprietà baronale, ha visto alterne vicende, fino a giungere all’attuale condizione di proprietà ripartita in tre porzioni, una di proprietà comunale e due di privati (nella porzione di uno dei quali è avvenuto il crollo).
Il Circolo Culturale Ricreativo, la ProLoco di Borgagne, APS ‘Ngracalati, l’Associazione musicale “Paisiello” e il Movimento socio-cuturale “Per Borgagne” e i loro soci si sono immediatamente attivati preoccupati per la gravità del fatto e hanno deciso di interessare non solo il Comune di Melendugno, ma anche la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, sia per problemi di pubblica incolumità che per impedire che ciò che resta dell’edificio ceda definitivamente.
“Il castello Petraroli più di altri monumenti è simbolo della nostra identità. Le sue mura raccontano la storia di una Borgagne florida e al centro degli intrecci politici locali, in quanto ha rappresentato una sorta di cuscinetto tra la costa e i feudi dell’entroterra. I crolli, perciò, rappresentano una perdita grave e inestimabile per la nostra comunità odierna e futura” dichiarano le Associazioni, che hanno ottenuto per lunedì 25 marzo un incontro con l’Amministrazione, che ha già provveduto ad un sopralluogo eseguito dalla Polizia municipale. Si chiedono interventi urgenti e tempestivi per impedire che il passato di questo paese scompaia.
Borgagne è entrata a far parte proprio quest’anno dei Borghi Autentici d’Italia, in quanto comunità attiva e portatrice di una storia ricca e di un’identità forte, di cui il castello è il maggiore interprete.
Tanti sono gli esempi di castelli privati tenuti in modo eccellente, poiché un immobile come quello di Borgagne, pur non essendo pubblico, ha una valenza storica tale da interessare tutta la comunità. Il vincolo parla chiaro e i cittadini borgagnesi sono risoluti a vigilare e incentivare con tutti i mezzi a disposizione, affinché il castello Petraroli non diventi solo un ricordo.
Le Associazioni di Borgagne