Nel Salento maxi evasione fiscale da 26 milioni di euro. Due società nel mirino della Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza di Lecce ha individuato nel capoluogo salentino la presenza di due stabili organizzazioni “occulte”, rispettivamente, di una multinazionale tedesca inserita nel settore delle fibre tessili e di una società slovena di e-commerce. Queste società hanno operato per diversi anni intrattenendo numerosi rapporti commerciali risultando però evasori totali, per un giro d’affari di oltre 26 milioni di euro.
In particolare, i militari delle Fiamme Gialle hanno individuato, dopo attenti controlli nelle banche dati in uso al corpo, soggetti economici esteri operanti nel Salento, tramite la figura del rappresentante fiscale in Italia.
Nei confronti delle posizioni più rilevanti sotto il profilo fiscale, si è proceduto ad approfondire i contesti economici di riferimento attraverso l’individuazione di clienti e fornitori. L’esito di tale attività di intelligence ha permesso di individuare le due multinazionali estere nelle quali i rispettivi rappresentanti fiscali costituivano di fatto stabili organizzazioni di natura personale nel nostro paese. Tali figure, che avrebbero dovuto presentare in Italia le dichiarazioni ai fini della tassazione, in realtà omettevano tale adempimento con conseguente evasione dell’imposta dovuta.
Ad ultimazione delle attività ispettive intraprese nei confronti delle due multinazionali, è stato accertato un giro d’affari milionario, con il quale sono stati sottratti al fisco italiano oltre 26 milioni di euro tra imposte sui redditi, IVA ed IRAP. le verifiche fiscali sono state, quindi, incentrate sull’analisi degli schemi di “aggressive tax planning”, cioè sulle illecite strategie di “pianificazione fiscale” che hanno come scopo quello di consentire a grandi gruppi internazionali di beneficiare, illegittimamente, dei vantaggi offerti dalla sovrapposizione dei differenti regimi fiscali.
Le operazioni svolte hanno portato al deferimento alla locale autorità giudiziaria degli amministratori pro tempore delle due società, per violazione delle norme previste dal d.lgs. 74/2000 che disciplina i reati in materia di imposte sui redditi e sull’I.V.A., ovvero per i reati di infedele dichiarazione dei redditi, omessa dichiarazione ed occultamento e distruzione di scritture contabili.
Contestualmente, sono state avanzate le proposte di applicazione delle misure cautelari in materia fiscale all’agenzia delle entrate (c.d. congelamento dei beni) nonché di sequestro per equivalente finalizzato alla confisca, anche in territorio estero, alla locale autorità giudiziaria.