No Tap, blitz notturno per spostare gli ulivi. Cariche contro i manifestanti e strade bloccate
Altro blitz notturno a San Foca, nel cantiere Tap, per spostare gli alberi da San Basilio a Masseria del Capitano, un blitz surreale che ha davvero dell’incredibile e che continua a ledere l’immagine di un territorio che, soprattutto nella sua pancia, si è schierato apertamente contro il gasdotto. Le modalità e i tempi usati per lo spostamento degli ultimi ulivi, poi, aumentano ancora di più la rabbia degli attivisti e della popolazione salentina che unita continua a gridare allo scandalo. Ovviamente sono scoppiate inevitabili tensioni tra Polizia, azienda e manifestanti. Tutto ciò è avvenuto nonostante le rassicurazioni dei mesi scorsi sulla sospensione delle attività nel periodo estivo (da giugno a settembre) e i conseguenti accordi raggiunti in Prefettura. Nonostante questo, quindi, la società che vuole realizzare il contestato gasdotto è tornata ad operare nella marina di Melendugno, con l’aiuto delle forze dell’ordine per completare il trasferimento degli ulivi nell’area di stoccaggio.
Oltre alla violazione di questo accordo, di cui comunque gli attivisti non si fidavano minimamente vista la prontezza con cui si sono fatti trovare nella tarda serata di ieri a difendere il proprio territorio, un altro elemento che lascia perplessi è l’esagerato numero di forze dell’ordine utilizzate per “caricare” gli attivisti. Da giorni, il comitato No Tap infatti aveva fiutato questa evoluzione, tanto da aver annunciato a più riprese, attraverso i social, una mobilitazione per esprimere dissenso verso le operazioni. Dopo la mezzanotte, ecco l’arrivo delle forze dell’ordine in assetto antisommossa a scortare i mezzi di Tap: da lì sono riemerse le tensioni sopite per qualche settimana. La polizia ha così caricato gli attivisti, circa trecento, che hanno occupato la strada che collega Melendugno a Lecce, all’altezza della rotatoria di Vernole, tentando di evitare il trasferimento dei 43 alberi eradicati rimasti nella zona e collocati in grandi vasi.
Alla manifestazione hanno partecipato anche i sindaci di Melendugno e Martano, Marco Potì e Fabio Tarantino, nonché il vicesindaco di Melendugno, Simone Dima, che ha ribadito come nella Via rilasciata dal ministero dell’Ambiente alla multinazionale fosse stato assunto l’impegno di Tap di non lavorare durante il periodo estivo per non danneggiare la stagione turistica. Nel corso della notte sono stati effettuati numerosi blocchi stradali, con ulteriori momenti di tensione e qualche manganellata sui manifestanti che cercavano di fermare i mezzi nei pressi della Masseria del Capitano, il sito di stoccaggio in cui saranno portati gli ulivi espiantati. All’alba il paese era ancora completamente presidiato e bloccate tutte le strade di accesso, con deviazione del traffico dalla Regionale 8 e dalle provinciali limitrofe.
Durissimo e giustificato il commento del sindaco di Melendugno Marco Potì: “4/7/2017 h.1,30 Piena stagione turistica. Tap decide di violare quanto riportato nell’autorizzazione unica in suo possesso (a pag.90 di 128!). Le attività sono sospese da giugno a settembre. Sono sconcertato dallo spiegamento di forze dell’ordine Italiane per spostare 43 alberi, già sacrificati tanto tempo fa, senza motivo, senza autorizzazioni successive, senza nessun buon senso! I cittadini manifestano il loro totale dissenso! Melendugno e San Foca isolate completamente dal resto d’Italia! Fermatevi!”