Olio della Poesia: esaltante conferenza stampa con Franco Loi
Emozione, ricordi, il piacere di ascoltare e pensare.
E’ stato tutto questo la conferenza stampa di presentazione dell’ ”Olio della Poesia” che quest’anno Serrano ha assegnato a Franco Loi, poeta dialettale milanese.
Domani sera a Piazza Lubelli -ore 21- ci sarà la consegna ufficiale. Alla conferenza stampa è stato presente un altro vincitore del concorso, tanto caro alla gente per la popolarità della sua persona, la delicatezza e la sensibilità delle sue composizioni: Roberto Vecchioni. Un ritorno a dieci anni dal Premio, ma stavolta per ritirare il premio Salento D’Amare che, ha sottolineato, come “costituisce la migliore promozione del Salento e l’identità di un popolo. E, comunque, in questa terra non poteva avere altro nome”.
Nell’aprire la conferenza tenuta presso i locali della cooperativa San Giorgio, il sindaco- Roberto Isola- ha ricordato l’originalità della formula che affonda le radici in quella esperienza del “baratto culturale” adottata per la prima volta nel 74- a Carpignano- con l’esperienza dell’Odin Theatre di Barba. Fu l’inizio della “Festa de lu mieru”. In sostanza assegna un bene materiale in cambio di un bene immateriale. Ormai il Premio si può considerare adulto, avendo superato il diciottesimo anno di esistenza. “Sogno”, ha dichiarato il sindaco, “che sulla targa di ingresso a Carpignano Salentino e Serrano sia riportato l’appellativo di “Città del baratto”. Ricorda- poi- un aneddoto nel primo incontro con Loi. “Chiesi perché scrivesse in dialetto, mi rispose in quale lingua avesse scritto Dante”, il discorso finì lì. Perché “la poesia dialettale costituisce la riscoperta delle radici che sono in ognuno di noi”. Ma quanti sacrifici per un piccolo comune organizzare una tale manifestazione, “grazie alla Provincia e ad alcuni sponsor abbiamo potuto realizzarla“.
Stefano Verdino ha tracciato la vita di Loi. Il curatore del libro di poesie del poeta premiato- “Cume me pias el mund”- Massimo Melillo- per la Manni ed., ha sottolineato come il traguardo raggiunto, “che continua a crescere e consolidarsi nel tempo si deve alla tenacia di Peppino Conte, è un premio che guarda al mondo”.
L’editore, Cosimo Lupo, ha rilevato le difficoltà che deve affrontare un piccolo editore ma che sarebbero questi momenti a dimostrare che “scrivere parole è un mestiere povero ma appassionante e questo è l’olio che vince”. E’ toccato-poi- al carisma di Loi intrattenere i numerosi giornalisti e persone presenti. Rispondendo alla domanda di Ludovico Malorgio, moderatore del confronto “quando inizia la passione per la poesia”, Loi ha risposto che “il problema non è quando inizia, ma quando finisce, ovvero mai. Il dialetto ha musicalità, ha vita che vive ogni giorno. La poesia non ha regole fisse ma bisogna raggiungere la padronanza attraverso la maturità e l’esperienza. Io faccio, io opero quando scrivo una poesia, sono un artigiano”. Ed a questo punto che, di questa professione ne fa un vero e proprio elogio. “Se il fornaio non fa il pane noi non mangiamo, se uno scultore non scolpisce non ci è dato di ammirare la sua opera, ogni artigiano- quindi- è un artista a modo suo”. Ed ancora: “anche la rabbia è una espressione d’amore e di poesia”. Ed infine, alla domanda di come avesse reagito alla proposta di assegnazione del Premio ha risposto: “conoscevo il Premio ed ho pensato agli ulivi del Salento, peraltro, avevo assaggiato l’olio da mio amico Milo De Angelis, premiato a Serrano nel 2010”.
Fernando Durante
Grazie per il commento ed il suggerimento. Alla prima occasione faremo la cronostoria. Quest’anno, comunque, c’è stata una forma di civile protesta con una distribuzione di volantino per la mancanza di spazio ai poeti salentini. Forse sarebbe bene prendere in considerazione questa mancanza. Se ne gioverebbe il premio stesso, a mio parere.
Fernando Durante- Direttore di Corte Grande
Sarebbe bello se, quando si parla dell'”L’olio della poesia” di dicesse come nacque, chi lo ideò e lo realizzo. Oramai siamo ai vent’anni dell’iniziativa che credo sia tra le più longeve manifestazioni attive sul territorio, Giovanni Invitto