Paolo Fresu e la sua squadra per l'”AverCura Day” del Locomotive Jazz Festival
Il 22 luglio il Locomotive Jazz Festival farà tappa a Lecce, nel centro della città, teatro di azioni virtuose di restauro. Infatti, l’Impresa Nicolì S.p.A. da qualche mese si sta occupando del restauro di alcune monumenti di Lecce, come la Lupa, stemma musivo e simbolo della città in Piazza Sant’Oronzo e la chiesa di Santa Croce che è a pochi passi.
Durante la giornata ci saranno vari eventi musicali dislocati.
Il primo è quello delle ore 19.00 con Dino Rubino che per circa 15 minuti suonerà il pianoforte nei pressi dello stemma della Lupa.
Dino Rubino è pianista e trombettista siciliano, nel 2011 è entrato a far parte dell’etichetta di Paolo Fresu “Tuk Music”. Attualmente vive a Parigi ma porta avanti differenti progetti musicali in Italia con diversi musicisti tra cui lo stesso Fresu, Giuseppe Mirabella, Riccardo Fioravanti e Aldo Romano.
Alle 19.30, invece, sarà il turno di Paolo Fresu che sonorizzerà live sull’impalcatura dietro la quale sta proseguendo l’opera di restauro di Santa Croce.
Entrambi gli eventi sono aperti al pubblico.
L’AverCura Day è un momento importantissimo per il Locomotive Jazz Festival, poiché rimarca l’intreccio e la collaborazione tra il mondo dell’impresa e quello della cultura. Mondi apparentemente lontani eppure così indispensabili per il virtuoso recupero delle opere d’arte e la tutela delle bellezze che ci circondano.
In serata, alle 21.30, all’interno del cortile del Rettorato, si svolgerà il concerto ‘AROUND TUK’, la terza e ultima parte dell’AverCura DAY. Inoltre, prima dell’inizio del concerto, l’architetto Alberto Torsello farà una breve introduzione sul significato della campagna di sensibilizzazione “AverCura”.
Il progetto Around Tŭk propone – accanto a Fresu – alcuni dei nomi più interessanti dell’attuale panorama musicale nazionale collegati a filo doppio con i propri lavori per la nobile etichetta discografica diretta dal trombettista sardo.
Lo spettacolo è aperto e vario, ideato e costruito su varie prospettive che propongono i sei musicisti in figurazioni aperte che si aprono o chiudono in diverse formazioni: duo, trio, quartetto o sestetto.
Il progetto è “open” nel senso che può essere proposto in diverse formazioni di base.
Quella fondamentale è un sestetto composto da Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti), Dino Rubino (pianoforte e flicorno), Mirko Signorile (Fender Rhodes Electric Piano), Raffaele Casarano (sax tenore e soprano), Francesco Ponticelli (contrabbasso), Enrico Morello (batteria).