Per chi soffia la Tramontana
Mirko Serino illustra ai lettori di Corte Grande il progetto indipendente dell’associazione Tramontana di Melendugno.
E’ sotto gli occhi di tutti come, nel corso dell’ultimo decennio, il panorama sociale italiano sia stato testimone di un fenomeno nuovo: sono sorti una serie di soggetti, in politica, nell’editoria cartacea e nella sua versione multimediale più moderna, che hanno alzato la voce, mediante comportamenti concreti e senza retorica, contro lo stato di cose nei rispettivi settori.
Il giornale indipendente Il Fatto Quotidiano, che vive senza i finanziamenti pubblici ai giornali;
il sito di informazione politico-economica LaVoce.info, che pubblica quotidianamente analisi quantitative dei temi economici più disparati, il più delle volte trattati dai quotidiani limitandosi a riportare i commenti insulsi e demagogici delle parti politiche o i panegirici degli editorialisti;
i comitati per l’acqua pubblica, che hanno animato la campagna referendaria nella scorsa stagione: i loro risultati dimostrano come non tutte le decisioni che contano sono necessariamente appannaggio esclusivo dei nostri rappresentanti non eletti e come un’informazione indipendente e di qualità sia ancora possibile.
Si tratta di esperienze con un minimo denominatore comune in cui si possono costantemente individuare almeno tre fattori:
chi si impegna in questi progetti lo fa spontaneamente, non per raggiungere una posizione di potere che gli consenta di ottenere un tornaconto personale. Al massimo, la nuova posizione è un posto per proseguire il proprio lavoro in un ambiente privo dei condizionamenti cui si è sottoposti altrove, come nel caso del Fatto Quotidiano;
il mezzo che permette di bypassare le barriere comunicative tradizionali, con un minimo costo economico, è Internet. La Rete è una piattaforma in cui la libera circolazione dei contenuti e delle idee è svincolata dalla censura che il potere costituito può esercitare sul sistema radio-televisivo. E’ così che questi soggetti hanno preso piede a livello nazionale, sono nati e hanno lanciato i loro primi appelli, la loro controinformazione, tramite la Rete, per poi, eventualmente, evolvere;
Esiste un binomio fra la trasparenza di fronte al referente, sia esso il lettore o l’elettore, e l’estraneità al sostegno sistematico e preconcetto a qualsiasi partito.
Queste realtà sono esempi concreti di una visione della società, emersa negli ultimi dieci anni in opposizione a quella che perdura ai piani alti del potere: una società in cui ogni cittadino, grazie alla consapevolezza che emana da un’informazione indipendente, offerta da soggetti estranei alle logiche partitiche, rivendica il diritto di far sentire la propria voce e reclamare il servizio dell’interesse collettivo in modo continuativo, in una forma di democrazia partecipata che non si esaurisce nel rituale del voto, mediante iniziative che muovono direttamente dal basso, senza essere delegate ad intermediari.
L’associazione Tramontana è una piccola goccia in questa marea montante.
E’ nata con l’intento di stimolare, al livello del comune di Melendugno, una maggiore consapevolezza e partecipazione della cittadinanza riguardo le decisioni politiche che riguardano il futuro del nostro territorio.
Internet è il luogo in cui si tenta di sottoporre questo progetto all’attenzione dei più.
Il tentativo di promuovere un dibattito sulla questione del gasdotto che la TAP dovrebbe portare sulle spiagge di San Foca, sfociato nella delibera adottata all’unanimità dal comune di Melendugno il 29 febbraio scorso, è un piccolo risultato in tal senso.
Ma la sensibilità verso le problematiche ambientali è un tratto che accompagna l’associazione dalla nascita: grandi impianti di pale eoliche e pannelli fotovoltaici spuntano di continuo nelle nostre campagne, nell’apparente inconsapevolezza che esistono ormai pellicole fotovoltaiche sottilissime che potrebbero rivestire i tetti delle nostre abitazioni, causando un impatto visivo minimo, garantendo ingenti quantità di energia pulita alla popolazione e lasciando intatto il tesoro paesaggistico che delle nostre campagne, dei muretti a secco, dei furnieddhri…
Attualmente le distese di pannelli solari spessi e obsoleti disseminati per tutte le aree rurali della Puglia sono solo un ingranaggio di un meccanismo politico: sono connotati passivamente, si chiamano “rinnovabili”, ma per ogni watt prodotto sono loro a rinnovare, a suon di certificati verdi, l’impunità con cui gli ecomostri che ospitiamo possono continuare con le loro emissioni. Sono la migliore garanzia che possiamo offrire contro la loro chiusura, senza che nessun normale cittadino ne tragga alcun beneficio.
Il nostro auspicio è che, nell’interesse comune del territorio, la grande portata di questo e di altri problemi possa essere colta e condivisa da un numero sempre crescente di nostri concittadini.
E’ anche per questo che è nata l’iniziativa dell’osservatorio sulle prossime elezioni comunali,
che si articola in due fasi: un momento di confronto con i candidati sindaci e un dibattito aperto a tutti, ospitato da una piattaforma internet Ideascale chiamata “Laboratorio di idee per Melendugno e Borgagne” (cui si può arrivare anche dalla pagina Facebook dell’Osservatorio).
Qui chiunque può registrarsi e sottomettere delle idee per lo sviluppo del nostro territorio.
Le idee possono quindi essere votate da tutti i partecipanti al forum, per eleggere quelle più popolari. L’obiettivo di lungo termine è di sottoporre queste “vincitrici” all’attenzione del consiglio comunale, perché siano ascoltate e, per quanto possibile, realizzate.
Si tenta, insomma di creare un canale di comunicazione continuo fra il cittadino e l’amministrazione, che non sia strozzato già all’indomani delle elezioni.
Ma perché questo sia possibile, è necessario, come sempre, che la popolazione sia spettatrice partecipativa, che faccia percepire che a voglia di cambiare gli schemi usuali è diffusa, perché solo una voce forte potrà sperare di essere ascoltata. Qualunque proposta è benvenuta, quindi chiediamo a tutti di farsi avanti e di sottomettere le proprie idee.
Di necessità, la cittadinanza conosce i problemi del proprio paese meglio di chiunque altro e questa può essere un’occasione perché essa sia globalmente coinvolta in un processo di partecipazione democratica al miglioramento degli aspetti più disparati della vita della nostra comunità.
Se ciascuno mette anche solo un po’ del proprio fiato, la tramontata può soffiare molto, molto forte !!!
Mirko Serino