PerturbAzioni: Gioia Perrone, la compositrice sporca
Leggere Gioia significa sedersi e prendersi del tempo, semplicemente per il gusto di farlo, scegliendo di ritagliare un pezzetto di spazio al tram tram quotidiano per entrare in una dimensione assolutamente reale e visceralmente parallela. Esiste ciò che Gioia scrive, ed è così reale e famelico da imporre una pausa, un breve respiro per tornare indietro a rileggere, per avere davanti l’immagine di quelle parole buttate lì a sporcarsi senza l’illusione di una vana purificazione, come stanno al mondo le sue composizioni, fruibili a chi volesse sporcarsi leggendo verità, provando ad osservare quel piccolo vuoto che è in ognuno di noi e che fatichiamo ad accettare nella moltitudine di rumori e rumoreggiamenti ai quali siamo abituati ed attraverso i quali ci giustifichiamo.
La poesia di Gioia, che sfocia talvolta in una prosa poetica elettrica, non giustifica, semmai dissacra una superficialità espressa in maniera totalitaria ed assoluta, con una delicatezza di stile raffinato e dolce, attraverso un lessico crudo e vero, mai portato all’estremo solo per estremizzare, ma reso estremo dalla verità del racconto.
Dopo la pubblicazione, nel 2008 della raccolta “ Il ritorno dell’Ofisauro”, getta, come scrive lei stessa, nel web una serie di raccolte che eseguono un percorso esplicativo forse dell’autrice stessa susseguendosi tra di esse, abbiamo dunque tra il 2007 e il 2008 “Lettere lontanissime”, seguite da “Prepararsi a tutto” tra il 2008 ed il 2009, fino a giungere ad un “esperimento di scrittura e autoritratto fotografico aspettando un figlio” dal titolo “Plancton” del 2010, concludendo tra il 2011 ed il 2012 con “La razza della luce”.
Pubblichiamo di seguito un breve estratto di “Rosa su selciato”, tratta dalla raccolta “Poesie lontanissime”:
“Io sono figlia esatta
Di questa perdita di fuoco
Di questa miopia fratta
Infinitamente
Se avevo un’idea
(si porta forte e pianto sull’altare come sposa. Come
Mistica cosa d’ogni giorno.)
Se un altra vita se-avessi
Avuto un altro stile
Una specie di reincarno:
un uomo cane abbaiato
un sorriso, un baffo, un brigantaggio
un guappo pelo collegato
pronto all’azione
un ISSA
un CORRIAMO”
Maria Assunta Russo
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