Porto San Foca, lavori non a norma. La Guardia Costiera sequestra 1.400 metri quadrati di cantiere
I lavori erano stati commissionati dal Comune di Melendugno per circa 300mila euro ed erano cominciati alcune settimane fa nel porto di San Foca, marina appunto del Comune salentino. Tutto era previsto all’interno della realizzazione delle opere di difesa e di risarcimento del molo. Proprio in questi giorni, era stata avviata la fase di sistemazione dello scalo di alaggio da parte di mezzi meccanici che, dopo aver demolito il molo di protezione in calcestruzzo pre-esitente, stavano predisponendo un invaso mediante rigetto in mare dei materiali di risulta. I militari della guardia costiera, però, dopo aver acquisito presso il Comune i fascicoli riguardanti i lavori, sono intervenuti per accertare che tutto si stesse svolgendo secondo le regole e senza alcun principio di illegalità.
E invece, durante le verifiche, sono emerse alcuni problemi. In primis quello sull’ordinanza, indispensabile per garantire la sicurezza in mare. L’autorità marittima non sarebbe stata avvisata. Non sono mancati, inoltre, i rilievi di carattere edilizio e ambientale, riguardanti soprattutto l’immissione in mare di materiale proveniente dalla demolizione del molo. I militari, che si sono avvalsi di un operatore subacqueo, hanno rilevato il danneggiamento dello scoglio sul fondo, nel tratto di mare interessato da quei lavori.
Accertate le irregolarità, quindi, la Guardia Costiera ha proceduto a sequestrare un’area di cantiere di circa mille e 400 metri quadrati. I responsabili dei lavori sono stati deferiti alla Procura per violazione di norme del Codice della Navigazione, del Codice Penale, del Testo Unico dell’Edilizia e del Testo Unico in materia ambientale.