Premiata Segheria Martanese
Lo strano “modus operandi” dell’assessore Vito Chiriatti e dell’ufficio tecnico di Martano
“Martano città degli alberi”: questa era la fama che negli anni novanta la nostra cittadina si era guadagnata a causa, ma io dico per fortuna, di un’amministrazione, quella guidata da Vincenzo Saracino che aveva fatto della riqualificazione ambientale uno dei suoi principali punti programmatici piantumando tremila alberi; circa uno per ogni famiglia. Molte strade di Martano, oggi, grazie alle politiche con il pollice verde di quel decennio godono di una bella e rigogliosa vegetazione che consente una migliore qualità dell’aria ed una frescura che pochi paesi del circondario possono vantare.
Purtroppo, da qualche anno assistiamo ad una pericolosa inversione di tendenza che porta con se un altro slogan: “Martano città della motosega”, per via dei tagli spietati a cui assistiamo. Le giustificazioni portate avanti dalle tre (s)compagini (Conte, Micaglio, Coricciati) che hanno amministrato la città negli ultimi dieci anni sono diverse: dalla segnalazione del cittadino che vede nell’albero sul marciapiede prospiciente la propria abitazione un ostacolo alla vista della casa, al problema delle radici, alle allergie, alle barriere architettoniche, alla caduta delle foglie, ecc…ecc… Politiche queste generanti una concezione del verde pubblico assolutamente controproducente che vede negli alberi un problema, una zavorra, un pericolo direi.
Gli ultimi due scempi sono stati consumati in via Risorgimento (tigli) e in via prolungamento Piazza Gramsci (tamerici); alberi completamente sradicati per piantarne degli altri, nella migliore delle ipotesi, scegliendo essenze che poco hanno a che fare con la nostra natura mediterranea e che poco serviranno a dare ombra, colore e ossigeno alla nostra Martano. Bisogna fermarli!
Non possiamo continuare a tollerare una situazione in cui da un lato si raccolgono le firme per indire un referendum sulla carrabilità di Piazza Assunta e dall’altro, per via del mancato controllo delle minoranze, si eseguono espianti indiscriminati di alberi di pregio in prossimità degli istituti scolastici. Bell’accoglienza che si riserva agli studenti medi frequentanti i plessi scolastici di Martano!
Per educare all’ambiente, suscitando nei suoi confronti cognizione e interesse, conoscenza e rispetto, non serve cedere la delega a chicchessìa, ma, scegliere di cederla a chi dimostra di essere consapevole e interessato all’ambiente in senso generale e ai problemi ad esso associati. Che disponga delle conoscenze, dell’attitudine, delle motivazioni e delle abilità per operare a livello collettivo prima e direttivo dopo per la soluzione dei problemi contingenti e la prevenzione di quelli futuri. Pertanto, non si può delegare lo stesso consigliere ai servizi cimiteriali e, contemporaneamente, alla tutela del verde pubblico. Per il suo stravagante modus operandi dimostra di non distinguere i due settori; tant’è che agli alberi riserva lo status di defunti ignorando, non solo lui, che
sono degli esseri viventi e che come tali hanno bisogno di manutenzione (spollonature, potature, irrigazione) con grande vantaggio per il benessere collettivo e ambientale e di contenimento dei costi per la cittadinanza. Senza dimenticare, da ultimo, che il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale conosce fin troppo bene la tecnica di sbarramento da adottare nei rari casi di intrusione delle radici. E’ necessario, a tal proposito, effettuare la potatura dei pini più grandi di L.go Pozzelle.
Fabio Tarantino
L’avallo dell’ufficio tecnico alla politica del taglio degli alberi serve a far cadere le amministrazioni. Vedi (Conte;Micaglio).