Provincia di Lecce: è polemica sui controlli degli impianti termici
Si potrebbero risparmiare fino a cento euro se solo la Provincia si adeguasse al Decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013 n.° 74 in materia di controllo di impianti termici.
A sollevare la questione è stato Leonardo Mangia, assessore del comune di Carpignano Salentino e tecnico della materia ed il legale Mario Lorubio, in rappresentanza di Federconsumatori. Il motivo del risparmio deriverebbe dalla periodicità dei controlli che- oggi- vengono effettuati ogni anno, invece che ogni due, come prescrive il Dpr. Del problema se ne è discusso nella Quarta Commissione Ambiente della Provincia, convocata dietro espressa richiesta del consigliere di opposizione, Cosimo Durante.
I lavori si sono chiusi con l’interpretazione che dovrà essere la Regione ad adottare del Dpr e non la Provincia, affinchè la disposizione venga applicata in maniera omogenea su tutto il territorio regionale. Peraltro, ad ogni verifica annuale dell’impianto ogni tecnico applica una sua personale tariffa che può variare dai 70 ai cento euro. “E’ la legge del mercato, non ci possiamo fare niente”, hanno risposto i tecnici della provincia. Ma, secondo Mangia a cui è stata concessa la parola in commissione, le cose non starebbero così. “Se l’Ente provinciale volesse, potrebbe adottare- autonomamente- la prescrizione facendo risparmiare ai cittadini in questo momento di forte disagio economico cento euro”, si è detto convinto, rilevando- fra l’altro- che l’attesa costituirebbe “un abuso”, da parte della Provincia.
In sostanza, sarebbe un modo occulto per continuare a far cassa,“il regolamento in materia è provinciale e, perciò, l’Ente può modificarlo”, ha sostenuto il tecnico. In provincia sarebbero presenti, il calcolo è sempre di Mangia, qualcosa come 200mila impianti termici -“calcolo per difetto”- e condizionatori (non comunicati questi ultimi alla Nuova Salento Energia (Nse), la società che gestisce il servizio di controllo).
Se questi dati fossero esatti la Nse incasserebbe qualcosa come 22milioni e 200mila euro dall’utenza per conto dell’Ente. L’assessore della commissione Ambiente, Renato Stabile e tutti gli altri interventi (Durante, fra questi), convinti che dovrà essere la Regione ad adottare il Dpr, hanno deciso di sollecitare tale atto.
Fra l’altro la Provincia applicherebbe la verifica alle pompe di calore, partendo da quelle di potenza 4kw e non dai 10kw come prevederebbe la direttiva europea. Insomma, un altro esempio di come anche i ritardi vengono pagati dai cittadini. come se no bastasse.
Fernando Durante