Quelli del Bar Frances
Fra il lecito e il molto faceto
Quel che colpisce chi passa dalle ore 8.45 alle ore 9.15 da via Alcide De Gasperi, nei pressi del bar Frances, è quell’aria di silenzio surreale che staziona in permanenza. Eppure, al suo interno c’è una variegata comitiva in cui sono presenti quattro/sei elementi- a secondo delle proprie disponibilità di tempo- personaggi dei quali, tutto si può dire, tranne che non parlino. Per dire, dalla piazza si sentono male i discorsi. Tanto che, a volte, sono pregati di ripetere. Il più silenzioso, manco a dirlo, è il dottore Chiriatti. Si, si, avete capito bene, Amedeo Chiriatti, il più sereno, serafico. Quello che, “iu nu pozzu pijare mancu lu cafè in santa pace ca me chiamane ( veramente utilizza un altro termine che per rispetto dei bambini che leggono il giornale non si può proferire ndr)per una visita urgente”. Considerazione- come si diceva- ovviamente a flebile voce. Alla meglio, c’è sempre qualcuno che lo attende fuori dal bar per una prescrizione “urgente”, a fargli andare i traverso la colazione. Che, tradotto vuol dire che non vuole fare la fila all’ambulatorio. Sono momenti distensivi, se uno ha i nervi a posto. Momenti di relax per tutti. Ma i telefonini squillano in continuazione e non c’è nessuno che li spegne, per quanto tutti se ne lamentano. E’ il dottore, fra l’altro, il poeta della comitiva. Memorabili le sue composizioni per ogni compleanno dei “compagni di colazione” (se troviamo spazio su questo numero ve ne diamo una dimostrazione). Il florilegio lessicale spetta, senz’ombra di dubbio, ad un imprenditore di Borgagne, per non fare nome, Aldo Turi. Il fratello, Maurizio, che da qualche tempo ha iniziato a frequentarli non se ne da pace, “ma statte cittu”, gli suggerisce. Brutte figure, gente, brutte figure per una persona normale. Ma lui non se ne cura e persiste. Per fare un esempio, uno degli ultimi fiori linguistici usciti dalla sua bocca è stato quel suo, “tutto ko”, al posto di “tutto ok”, naturalmente. Naturalmente, non ha avuto più pace per mesi, da quel momento. Ma lui non demorde e ad ogni circostanza ne sfrutta il debordante bagaglio culturale. Altro personaggio è il buon Pippi Perrone, più conosciuto come il medico dei bambini di una volta, quando di pediatri non c’erano molti in giro, oggi passato a miglior causa. Passa il suo tempo a coltivare le piante della sua campagna, del suo giardino (che, qualche disgraziato della comitiva ipotizza che facciano parte di quella specie la cui coltivazione è perseguibile dalla legge) e le consegne della moglie Marina che non gli danno pace. Altro personaggio presente, salvo chiamate della mamma, è Antonio Luceri, che sta vivendo una nuova gioventù, grazie alla sua nuova compagna. Già, il pittore, passato con un colpo di rasoio, dal toupè instabile alla testa rasata. “Ma quando decisi di raparmi da solo con il rasoio mi scalpai. Pensai a quanto hanno sofferto i bianchi europei quando gli indiani d’America utilizzavano lo stesso metodo per farli saltare la testa e portarla in trofeo. Solo mesciu Ntoni de le curve mi lenì quel bruciore”. Quando mi vide esclamò: “ci t’ha cumbinato cusì”. Non ebbe la forza di autodenunciarsi ed imputò al fratello Carlo la cosa, “m’aggiu fidatu”, si giustificò. Presente a spizzichi e bocconi il commercialista sornione, Tommaso Iorio. E’ l’uomo dai verdetti definitivi su ogni questione: “ipse dixit”. Dulcis in fundo, quasi immancabile presenza è il nostro direttore, Fernando Durante. Ogni mattina, il sant’uomo arriva da Zollino, a volte a piedi, pur di non mancare all’appuntamento. Suscettibilissimo quanto basta ed un pò di più, dicono di lui, si immerge nella lettura dei quotidiani, quando gli viene concesso dalla bagarre che gli si scatena intorno. A proposito di suscettibilità, si racconta- leggende metropolitane- che abbia rifiutato di partecipare ad una orgia del gruppo, solo perché lo avrebbero invitato all’ultimo momento. Qualcuno dei sodali, pare, abbia sussurrato all’orecchio:” nu li piacene le fimmene (per la verità l’epiteto usato era molto più pesante, ma non va di moda in questi periodi)”.
Ahahahahaha grande