Renzi stende i suoi panni nel Salento
Ho seguito a Lecce la presentazione del libro di Renzi sul suo aggiornato “Stil nuovo”.
Egli è partito dalle bellezze della Firenze rinascimentale e delle opere avvedute di magnati e dell’ ultima dei Medici, per lui ancora attuali…cose però da Palazzo Vecchio…a parte la rottamazione dei politici di lunga stasi e delle loro inerti idee.
Il “Prodino Lapirante” Renzi sembra vagheggiare una nuova simbiosi fra un nuovo scettro e un nuovo altare, quasi da “ben-Bersanti”.
La lingua non ha battuto sul Dante che duole, un Dante pur opportunamente decantato con quell’ eterno, altamente letterario: fatti non foste per vivere come…
Dante che non era ateo, e da laicista destinò tanti Papi nell’ Inferno.
Martini, di cui Renzi si è dichiarato discepolo, è stato “contro la cura” e la “contro la curia”, restando però incapsulato nel suo ruolo. Forse non era abbastanza giovane per indicare cosa rottamare di una chiesa, per lui “indietro di 200 anni” e che comunque congeda, dà il benservito anche a vescovi e cardinali (a quest’ultimi con residenze nobiliari e 7.000 euro al mese, fonte DA).
Renzi si è dimostrato comunque un attento, bravo sindaco (si vedrà comunque allo sciogliere della neve e non perché si parla di qualche mugugno crescente tra i suoi cittadini, specialmente, forse, tra quelli del centro a cui ha applicato l’Imu più alta dalla seconda casa in su).
Ho apprezzato la sua attenzione e fattività per la estensione della rete degli asili, la seconda in Italia dopo quella di fama internazionale di Reggio Emilia.
Sul ruolo di un Comune, sull’attenzione per i problemi sociali, dello sviluppo, dei diritti e della laicità, in Italia e nel mondo, per questo credo che Renzi possa essere collocabile di molte misure in giù, non diciamo di La Pira, ma dei Sindaci di Milano e Cagliari.
L’attrattività registratasi della rottamazione (come ha comunque ben spiegato), cioè di persone, ma anche di vecchie pratiche e mentalità andrebbe completata con gli interrogativi su quale evoluzione democratica perseguire per neutralizzare la partitocrazia.
Giusto porre il limite dei mandati, ma anche il non cumulo delle cariche e soprattutto le incompatibilità fra diverse cariche e pensioni istituzionali e fra cariche pubbliche ed incarichi di partito.
Naturalmente avrà da spaziare meglio per le primarie del centro-sinistra, quando doppierà Prodi nel giro d’Italia in camper, “partendo” dallo stesso primo tema politico: quello della formazione e della scuola delle nuove generazioni, o, come indicavano e sostengono le “collaudate” forze laiche e progressiste, il tema del diritto allo studio che inizia a 0 anni, fuori dallo schema anche mediceo dell’unità: scettro e altare.
Giacomo Grippa