Rimozione del “Lido Salapia”, approvata la delibera per demolire la struttura
Con due delibere approvate nel pomeriggio, la Giunta comunale ha posto le basi per restituire il tratto di litorale occupato dal Lido Salapia alla pubblica fruizione in sicurezza.
Con un provvedimento presentato dall’assessore agli Affari Generali Carlo Mignone, la Giunta ha deliberato la rinuncia al giudizio promosso innanzi al Consiglio di Stato contro il provvedimento Dirigenziale col quale la Regione Puglia dichiarò nel 2013 decaduta la concessione demaniale, ottenuta tre anni prima dal Comune di Lecce, relativa all’area oggi occupata dal Lido Salapia.
Nella stessa seduta la giunta ha adottato, su iniziativa dell’assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Delli Noci, lo studio di fattibilità relativo alla demolizione della struttura in legno dell’ex Lido Salapia (con relativo recupero del materiale di risulta al fine di un futuro riutilizzo), che dunque sarà presto rimosso. Ad oggi, quel che rimane della struttura in legno realizzata nel 2010 insiste abusivamente su suolo demaniale, e rappresenta un pericolo per l’incolumità e per la sicurezza oltre che uno sfregio al paesaggio costiero di San Cataldo.
“Rimuovere quest’opera – dichiara Alessandro Delli Noci, vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici – significa restituire ai leccesi un pezzo di litorale di cui godere durante l’anno nonché rendere di nuovo fruibile a tutti una parte di territorio che appare oggi in completo stato di abbandono e di degrado. Liberare definitivamente quell’area, che versa in condizioni deprecabili e che rappresenta un pericolo per quanti ci si imbattono, rappresenta un intervento prioritario per ripristinare il decoro di una marina che merita tutta la nostra attenzione. Come abbiamo dimostrato con il percorso partecipato “Lecce è il suo mare” finalizzato a costruire insieme ai cittadini la rigenerazione delle marine leccesi, il nostro impegno in questa direzione sarà costante a prescindere dalla partecipazione ai bandi.
É nostra intenzione ripristinare e valorizzare questo luogo ridotto a rudere, per il quale sono state impiegate risorse pubbliche considerevoli, e rendere possibile l’accesso al mare anche alle persone con disabilità, un accesso negato in quell’area ai cittadini da ben quattro anni. Inoltre, vogliamo promuovere un contest al fine di riutilizzare la consistente quantità di legno con cui sono state realizzate le strutture”.
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