Serrano in assemblea contro le Poste.
Nonostante tutte le proteste, resta la sensazione che le Poste vadano indifferenti per la propria strada. Il progetto è quello di ridimensionare il servizio di recapito e quello resta. Tanto, a pagare è solo un popolazione muta. Ad onor del vero non è così. Però, a nulla, fino a questo momento, sono servite tutte le forme di protesta, forse perché isolate, non coordinate. E’ proprio dell’altro giorno l’assemblea aperta tenuta a Serrano con il sindaco, Paolo Fiorillo ed i rappresentanti di Federconsumatori: il presidente, Antonio Moscagiuri ed il legale della federazione, Mario Lorubio.
La frazione è stata fortemente penalizzata da Poste Italiane. Dal 2013 è stato chiuso il locale ufficio, mettendo in seria difficoltà proprio quella parte di popolazione più debole e che più ha bisogno di quella presenza e dovrebbe essere protetta: gli anziani. Ma le poste che dovrebbero mantenere un notevole profilo di servizio pubblico, anche perché il socio di maggioranza resta sempre lo Stato, se ne fregano. Il perché è presto detto: è poco remunerativo. Tutto ciò che non produce interesse viene semplicemente chiuso, senza se e senza ma. Di fronte al soggetto evanescente, che non ha punti di riferimento certi ed immediati, se non la voce metallica di qualche registratore di call center al telefono, la gente si sente impotente. Da qui, l’esigenza di avere un punto di riferimento riconosciuto come la Federconsumatori.
E, se la posta arriva tardi, se il destinatario paga questo ritardo, la Posta se ne frega. Mica paga lei. Sarebbe, forse, opportuno che un sindaco, considerato che tutti i paesi soffrono per questi servizi molto scarsi, si mettesse a capo di una cordata e dietro gli altri primi cittadini per fare arrivare forte e chiara la voce di tutto il Salento fino nelle stanze del Ministero. Fino a questo momento, invece, si è trattato di sentire tante voci isolate, senza alcun coordinamento e, forse senza speranza di essere ascoltati.