Sindaci schierati al presidio No Tap
Trentatrè alberi sono già stati eradicati per l’avvio preliminare del cantiere, prima che il prefetto di Lecce, Claudio Palomba ottenesse la sospensione temporanea dei lavori da parte dell’azienda.
Oggi alcuni amministratori dei comuni salentini presenti al presidio che ormai dura da giorni, si sono schierati davanti ai cancelli del cantiere per manifestare la loro contrarietà all’espianto degli ulivi e ad un progetto incompatibile con il territorio, al fianco del comitato NO TAP e di tutti i cittadini che difendono la terra dal gasdotto voluto dal governo. Una protesta pacifica che vuole portare l’attenzione di tutti verso una terra che non può essere maltrattata e che vuole difendere il proprio patrimonio naturale e culturale.
I sindaci presenti: Marco Potì di Melendugno; Luca De Carlo di Vernole; Francesca De Vito di Calimera; Fabio Tarantino di Martano; Antonio Chiga di Zollino; Paolo Fiorillo di Carpignano Salentino; Andrea De Pascali di Castri; Leonardo Rubichi di Cannole; Dina Manti di Corigliano d’Otranto; Fulvio Pedone di Lizzanello; Paolo Lettere vicesindaco di Caprarica; Francesco Rausa di Ortelle; Alfonso Capraro di Castro; Stefano Minerva di Gallipoli.
L’estirpazione in atto viene infatti considerata “un inutile sacrificio, alla luce delle numerose criticità del progetto e di un quadro autorizzativo non chiaro” – dichiara Potì – la Regione Puglia non ha emesso alcun provvedimento, pertanto l’intervento di espianto si ritiene non autorizzato”.
Dopo lo stop di 2 giorni all’espianto degli ulivi, l’azienda Trans Adriatic Pipeline sostiene di aver tutte le autorizzazioni necessarie per proseguire i lavori, ricordando che persino l’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia ha dato parere favorevole all’espianto di 231 ulivi dal tracciato del gasdotto in accordo col governo. Dall’altra parte la regione considera illegittimo l’espianto e lo spostamento degli ulivi e che siano state violate le competenze regionali. La protesta arriverà fino a Roma?
La Redazione