Soleto si ferma per l’ultimo saluto a Pierpaolo Serra, aveva 27 anni
Le lacrime non hanno voce ma urlano il dolore di tutta Soleto per la morte di Pierpaolo Serra, ventisettenne studente di medicina presso l’Università di Perugia, per cause ancora sconosciute. E’ ancora in corso l’autopsia per risalire alle cause della morte.
Ieri si sono svolti i funerali con la partecipazione di tutto il paese, di colleghi del padre, Elio, dirigente del Centro di Igiene mentale di Nardò e Gallipoli, già sindaco del paese nella precedente sindacatura; della madre, Grazia Attanasi, dirigente del Liceo scientifico – Vanini – di Casarano e della sorella, Nicoletta. C’erano gli amici di sempre dello sfortunato ragazzo. Sulla bara una corona di fiori bianchi, un aquilone ed un tamburello. Erano i suoi passatempi preferiti. Quando tornava in paese per le ferie era festa con i suoi amici con i quali riprendeva la vecchia abitudine di suonare. Pierpaolo amava suonare la batteria ed il tamburello. Peraltro, l’altra sua passione era quella di costruire aquiloni. Proprio qualche giorno prima di partire per Perugia, la mamma aveva postato su facebook la foto dei due fratelli intenti a farsi trascinare dall’aquilone sulle ali della fantasia, in alto, nel cielo azzurro. Con tenerezza, la mamma aveva scritto: “sempre piccoli, con l’ultimo aquilone di agosto”.
Poi, Pierpaolo era partito dal paese l’ultima domenica di agosto per riprendere lo studio. Nell’omelia, il parroco don Daniele Albanese, ha cercato di dare conforto ai famigliari invitandoli a cercare conforto in Dio, “nessuno può rimanere solo in questo mondo, e Dio può indicare le strade giuste per rinfrancarci, certamente Pierpaolo sarà in compagnia del suo angelo custode”. A chiusura del rito funebre, la mamma è salita, insieme ad Elio e Nicoletta sull’altare per ricordare Pierpaolo. “Era il mio amore, il mio mito, ci sentivamo continuamente per telefono, la domenica in maniera particolare”, ha detto. “Sarebbe felice di vedere tutta questa gente accorsa per ricordarlo”. Poi, continuando: “nel corso di una delle nostre tante confidenze mi ha confessato che, in caso di morte, avrebbe voluto essere cremato”. Tutti piangono.
Il rito è concluso. Papà Elio ed alcuni amici prendono in spalla la bara per portarla sul carro funebre che la porterà a Cosenza per la cremazione. La gente all’esterno si scioglie in un applauso liberatore. Calano le prime ombre della sera, sul cuore dei famigliari e di tutta Soleto.