Stalker via facebook perseguita una 35enne di Zollino: “un fantasma che ti guarda”
Perseguitata una donna tramite facebook, utilizzando false identità. Dopo mesi di molestie viene identificato e finisce sotto processo per stalking, un 48enne di San Cesario.
Era diventato un vero e proprio incubo per una donna di 35 anni, Viviana Muscara di Zollino, quello che per circa dodici anni è stato il suo collega di lavoro ma in realtà era il suo stalker.
Questa storia è andata avanti per più di un anno, l’uomo sotto le mentite spoglie dapprima di “Andrea Pirro”, poi di “Ale wind” e “Alessandro wind”, inviava alla vittima dei messaggi tramite facebook facendole capire che la osservava, fornendole particolari precisi sulle sue abitudini e sul suo abbigliamento. Costretta per mesi a vivere con la paura di essere costantemente pedinata.
L’uomo, Alessandro Perrone, 48enne di San Cesario, è stato rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari Alcide Maritati su richiesta del pm Maria Rosaria Micucci, con l’accusa di atti persecutori.
Secondo le denuncie presentate alla Polizia Postale, la donna è stata contattata dal molestatore tramite “Messenger” di facebook, dopo aver rifiutato diverse volte le richieste di amicizia virtuale. Lo stalker ha tentato più volte di convincere la donna a far accettare la richiesta d’amicizia, facendo capire di essere a conoscenza di molti aspetti della sua vita privata, come il lavoro, l’auto, l’abitudine di spostarsi in bicicletta ed altro ancora. Tutti particolari che hanno turbato, non poco, la donna. La vicenda si è trasformata in un incubo, quando il molestatore, utilizzando altri falsi profili, ha inviato delle immagini con organi genitali maschili, con continue allusioni a sfondo sessuale. “Sapere che esiste “un fantasma che mi guarda” così si è definito, che controlla ogni mia mossa, che continua a importunarmi, senza riuscire a capire da chi mi possa difendere, mi inquieta e mi impedisce di essere serena” scrive Viviana Muscara.
La donna difesa dall’avvocato Giuseppe Talò, in attesa del processo che si aprirà il 25 gennaio 2018, è stata ammessa come parte civile. L’imputato è difeso dall’avvocato Michele Reale.