Tanti pazienti e pochi medici. Pronto Soccorso in tilt nel Salento
Uno dei problemi che attanaglia maggiormente il nostro territorio, da un po’ di tempo ormai, purtroppo, è il disservizio sanitario e assistenziale. Un vero grattacapo che nessun governatore regionale è riuscito a rendere meno preoccupante, ma che soprattutto nel Salento sta raggiungendo livelli quasi irrimediabili. I principali problemi arrivano soprattutto dal reparto di Pronto Soccorso, ma in ginocchio sembrano essere anche gli altri reparti. Ad un aumento generale del numero degli accessi, infatti, fa da contraltare un personale che aumenta in maniera inversamente proporzionale e quindi scarseggia. Il disservizio riguarda l’Ospedale di Lecce “Vito Fazzi”, ma non si ferma solo al capoluogo salentino e si allarga a macchia d’olio anche negli nosocomi della provincia leccese.
Per la sanità salentina, infatti, si parla addirittura di Luglio nero, quasi a descrivere un periodo dell’anno dove i malori, per via del caldo asfissiante, possono aumentare a dismisura, così come aumentano i sinistri stradali. i segnali più evidenti si registrano al pronto soccorso del “Vito Fazzi” di Lecce dove è schizzato il tempo d’attesa per i codici verdi e bianchi. Siamo a quota 260/300 utenti al giorno, contro i 220 che si affacciavano sino a qualche giorno fa e a fronteggiare questo incremento una dotazione di personale carente. Al Fazzi il secondo ambulatorio dedicato ai codici bianchi e verdi non è mai entrato in azione e le attese, nei giorni più critici (in particolare nel weekend), oscillano da tre a cinque ore prima di essere presi in carico dal medico. Fortunatamente non accade per i codici rossi e gialli, ma tra l’utenza con patologie a bassa criticità.
A mettere una toppa, almeno in parte, a questa annosa situazione dovrebbero arrivare nelle prossime ore nel nosocomio del capoluogo salentino due medici, mentre per gli altri ospedali ancora nulla in vista. Al pronto soccorso di Galatina, per esempio, da venerdì sono state addirittura bloccate le ferie del personale in attesa di una nuova pianificazione. Come sempre il tutto è condito dalla rabbia e dalla frustrazione degli utenti costretti ad attendere ore e ore, ma c’è anche stress per gli operatori sanitari. Alcuni numeri ci aiutano meglio a descrivere e a comprendere la portata dell’emergenza in questione. Nell’area dei codici bianchi e verdi del “Vito Fazzi” ad esempio ci sono in servizio 8 medici di continuità assistenziale, a 12 ore la settimana, e ne servirebbero 15 per fare funzionare un ambulatorio. Per i codici gialli e rossi ci sono 17 medici (da oggi dovrebbero essere 19) quando la pianta organica ne prevede 36. Gli infermieri in servizio sono 35 e ne servirebbero 50.
Anche Casarano soffre con 9 medici contro i 12 che dovrebbe avere in più. In affanno c’è anche Galatina con 8 medici in pronto soccorso contro i 12 che servirebbero. A Gallipoli sono 10 piuttosto che 12 oltre alla carenza di 4 infermieri e 2 operatori socio-sanitari. Carenza di personale anche a Nardò dove per questa ragione non vengono concesse le ferie al Punto di Primo Intervento Territoriale. A Copertino, sempre in pronto soccorso, mancano 2 medici e 2 infermieri.