Tour di Antonio Galati nel Santa Caterina Novella
«Ecco i sette punti per far rinascere l’ospedale di Galatina»
Dalla Tac più vecchia della provincia al “focus” sui tumori, passando dai cantieri per gli interventi strutturali, il destino dei reparti e le carenze di personale: il tour nell’ospedale di Galatina partorisce i 7 punti per far rinascere il “Santa Caterina Novella”. È questo il risultato dell’intensa visita di ascolto, discussione e sintesi svolta dal consigliere regionale Antonio Galati nei reparti dell’ospedale di Galatina per individuare le problematiche sanitarie di una struttura di grande tradizione e tutt’ora punto di riferimento di un vasto territorio, che ha però bisogno di attenzione e investimenti. L’appello alla direzione generale della Asl di Lecce: «Ecco le esigenze, ora servono risposte»
Nella mattinata del 17 luglio l’esponente di Sel ha visitato i reparti del nosocomio galatinese, ascoltando gli operatori sanitari, confrontandosi con i pazienti, le organizzazioni sindacali e i dirigenti della struttura e sintetizzando le esigenze in sette punti: «Il “Santa Caterina Novella” è una struttura decisiva per il centro della provincia, ma la verità è che finora ha avuto meno attenzione di quanto meritasse – afferma Galati – forse anche per l’assenza della classe politica locale che ha guardato all’ospedale più come serbatoio di consenso, spesso clientelare, che come presidio pubblico del benessere comune».
Secondo il consigliere regionale il “Santa Caterina Novella” ha un ruolo strategico non solo per Galatina, ma per tutto il suo vasto hinterland. «Nell’area esistono problematiche sanitarie straordinarie, specie dal punto di vista delle insorgenze tumorali – sottolinea l’esponente di Sel – ma anche una situazione sociale più esposta a rischi, rispetto ad altre zone della provincia: rischi che vanno prevenuti irrobustendo la presenza di strutture pubbliche e non solo repressi con l’intervento dei presidi delle forze dell’ordine»
Ecco i sette punti individuati dal consigliere regionale Antonio Galati nel suo tour all’interno dell’ospedale di Galatina:
1) L’obsolescenza delle apparecchiature. «È impensabile che in una struttura sanitaria così importante ci sia la Tac più vecchia della provincia: i guasti e i malfunzionamenti sono all’ordine del giorno. Va detto con chiarezza che quell’apparecchiatura è obsoleta e va sostituita con urgenza. Inoltre è arrivato il tempo per dotare finalmente l’ospedale di Galatina di una risonanza magnetica»
2) Gli interventi strutturali. «Sembrano impantanati gli investimenti previsti dalla seconda e terza fase del cosiddetto articolo 20, vero strumento di rilancio dell’ospedale: la seconda fase prevede interventi per l’adeguamento delle sale operatorie, la terza fase prevede cantieri di ristrutturazione, un ponte di collegamento tra i padiglioni e anche l’edificazione di un nuovo corpo di fabbrica. Si tratta di interventi finanziati ormai da anni: che fine hanno fatto? La terza fase, tra l’altro, è decisiva anche per alleviare le situazioni di sofferenza intollerabile, nelle quali si trovano i pazienti più deboli in alcuni reparti logisticamente inadeguati»
3) La sorte di Chirurgia. «Razionalizzazione dei reparti e qualificazione della spesa hanno fatto sì che il reparto che rappresenta la spina dorsale di un ospedale, ovvero Chirurgia, condivida il primario con la struttura di Copertino. Su questo punto non è possibile arretrare: la nomina di un primario dedicato a Galatina è necessaria. Nel frattempo, senza alcuna subordinazione di un ospedale all’altro, il primario del reparto unico Galatina-Copertino va affiancato da un aiuto vicario e entrambe i dirigenti devono operare con pari dignità nei due nosocomi»
4) Nessun “cedimento” alle strutture private. «Nell’area di Galatina esistono strutture sanitarie private, che attingono collaboratori dalle strutture pubbliche e che cercano di competere con l’ospedale cittadino tramite richieste di accreditamento in branche identiche. È quanto sta accadendo ad esempio per Urologia: esistono richieste private di accreditamento per attività di quel tipo, mentre nella struttura pubblica il primariato è vacante. La priorità della Asl deve essere la valorizzazione del servizio pubblico che funziona: Urologia non va indebolita ma potenziata, anche collegandola a Nefrologia, che rappresenta un reparto di eccellenza che attira pazienti da tutto il territorio regionale, e creando così una sorta di “Polo nefrologico-urologico” al servizio di tutta la provincia. Lo stesso dicasi per Oculistica e per altri reparti di pregio del nosocomio galatinese»
5) Le carenze di personale. «Nel periodo estivo da un lato aumentano i fattori di rischio per le persone in età avanzata, dall’altro c’è la giusta richiesta di ferie da parte del personale sanitario. In questo periodo occorrono urgenti soluzioni tampone alle carenze che già si riscontrano nei reparti di Geriatria e Pneumologia, potenziandone il personale infermieristico. In generale vanno ottimizzati i tempi di lavoro in rapporto al flusso degli utenti: esemplare il caso del Laboratorio Analisi, aperto fin dalle 7 di mattina benché le attività di prelievo non comincino mai prima delle 8»
6) L’attenzione ai reparti esistenti. «In alcuni dei reparti esistenti si sono registrati dei passi avanti, con l’acquisto di attrezzature e il potenziamento del personale: è il caso, ad esempio, di Oculistica dove la grande professionalità degli operatori deve fare i conti con attrezzature a volte precarie (un esempio per tutti: il microscopio così obsoleto da rendere irreperibili i pezzi di ricambio). Inoltre, va dispiegata grande attenzione in tutti i reparti, sollecitando i dirigenti a fornire idee per il loro rilancio»
7) Problematiche oncologiche. «L’area di Galatina detiene un preoccupante primato nell’insorgenza di patologie tumorali in provincia di Lecce, che a sua volta detiene il primato regionale. Ci sono tutti gli elementi per essere preoccupati e invocare due interventi, uno immediato e uno di ampio respiro. Il primo e immediato intervento è la preminente e assoluta attenzione alle esigenze del folto gruppo di malati oncologici di Galatina, che a volte fanno riferimento ad altre strutture della provincia. Il secondo intervento, di ampio respiro, è un’immediata indagine della condizione sanitaria dell’area. Da poco la Asl ha costituito la Rete di prevenzione oncologica leccese (Repol), che mette intorno allo stesso tavolo le più qualificate istituzioni del territorio. L’obiettivo è indagare sulle patologie tumorali a livello provinciale ma, vista la situazione straordinaria di Galatina, è giusto prevedere un focus group e un confronto tematico sui dati specifici di quest’area: lo chiede l’opinione pubblica, lo impone un giusto principio di prevenzione e conoscenza».
La lista dei sette punti emersi dal tour di ascolto è stata immediatamente inviata dal consigliere regionale Antonio Galati al direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone, chiedendo riscontri e attenzione. «La politica ha il compito di segnalare i problemi di interesse generale – sottolinea Galati – il management sanitario ha il compito di dare risposte: ora attendiamo la direzione generale alla prova dei fatti»
La Redazione