Turismo maleducato, Minerva non ci sta. ‘Chi infanga Gallipoli verrà querelato’
Meta preferita dai giovani, capitale ormai da qualche anno dell’estate salentina, ma non solo. Gallipoli è la meta preferita dei turisti italiani, ma anche internazionali ed è a tutti gli effetti la capitale internazionale del divertimento. Con l’arrivo della bella stagione il centro jonico diventa ogni anno centro d’arrivo di centinaia di migliaia di turisti che riescono a trovare nella bella cittadina il connubio perfetto tra un mare mozzafiato e un divertimento sfrenato nelle serate di luglio e agosto. Tutto bello, tutto sempre più rinomato, ma purtroppo l’estate gallipolina porta con sé inevitabilmente qualche lato negativo. Non è difficile intuire, del resto, che in un centro che passa dalle 20mila anime invernali alle circa 200mila nei mesi più caldi, ci possa essere qualche problema di posti letto o ordine pubblico.
E così, in queste ultime ore circolano sempre più insistenti le voci di un turismo all’eccesso, sfrenato, a volte anche selvaggio che occupa spesso i primi posti nelle pagine di cronaca locali. Dai posti letto in una brandina di un balcone, ai turisti che dormono sulle panchine del centro, fino ad arrivare allo spaccio di droga in ogni angolo della città. I problemi di ordine pubblico sono aumentati di anno in anno e non è sempre facile tenere la situazione sotto controllo. A questa etichetta di turismo selvaggio o maleducato, però, ha replicato con forza e veemenza il primo cittadino della perla dello jonio, Stefano Minerva che non ci sta a far passare la sua città come centro del degrado. Secondo Minerva i media cavalcherebbero un po’ l’onda del clamore e spesso forzano troppo la mano sugli episodi che si verificano a Gallipoli.
“Assisto in modo imperterrito ad una violenza illegittima nei confronti di quella che è l’immagine della mia città – esordisce Minerva – in accanimento come pochi a danno di un’economia e di un popolo che sembra essere la parte oscura di un territorio, comunicato tramite foto di casi al limite della realtà e goliardici che offendono una città fatta da persone perbene, da professionisti, da imprenditori, da cittadini che, con tenacia e volontà, portando il pane a casa. Partendo dal presupposto che il diritto di cronaca è sacrosanto e che è nel bene di tutti accedere alla verità e ai fatti di interesse per la società, ritengo opportuno che, in questo determinato momento storico, si arrivi ad un esame di coscienza. Il mio invito è rivolto a tutti coloro i quali stanno creando un danno alla reputazione della nostra città, speculando con foto che non appartengono in alcun modo alla nostra realtà e che vanno oltre ad una decorosa cornice espressiva”. Il Sindaco gallipolino poi avverte: “A nome di una città stremata dalla bramosia di popolarità e di consensi, colgo l’occasione per affermare che prenderemo provvedimenti qualora si dovessero riscontrare accuse gratuite, diffamatorie a discapito della reputazione e dell’onore di una città”.