Tutto quello che vuoi
Alcune volte noi giovani dovremmo solo fermarci un attimo a pensare… noi che siamo la generazione del “tutto ci è dovuto”, maestri nell’arte dell’annoiarsi e del non far niente, noi che non crediamo più in nulla e che, alcune volte, passiamo le giornate su una sedia a lamentarci della nostra vita senza provare a fare nulla per cambiarla. Dovremmo cercare di capire che, spesso, per trovare la speranza, invece di guardare con tristezza al futuro, basterebbe ricordarsi del passato.
Questo è ciò che riescono a capire Alessandro e i suoi amici alla fine della storia, che il regista Francesco Bruni decide di portare sul grande schermo con il film “Tutto quello che vuoi”, quinta pellicola proposta ai ragazzi del “Trinchese”, per il loro appuntamento del cineforum, al cinema Elio di Calimera.
Il protagonista Alessandro, ventenne coatto e disadattato, ha perso la voglia sia di studiare che di lavorare; così passa tutto il tempo con gli amici che non sono da meno. La sua situazione in famiglia non è migliore, sua madre è morta quando lui era piccolissimo e con il padre e la sua compagna ha un rapporto complicato. Ma, qualcosa cambierà quando Alessandro sarà costretto a trovarsi un lavoro come accompagnatore di Giorgio, un vecchio poeta malato di alzheimer, con il quale trascorrerà i pomeriggi , tra passeggiate e lunghe conversazioni. Col passare dei giorni, dalla mente un po’ smarrita del poeta riemerge il lontano passato che, spesso, si confonde col presente: la dura esperienza del fronte durante la seconda guerra mondiale, l’arrivo degli americani e la ricerca di un tesoro nascosto…Il suo racconto finisce per incuriosire Alessandro e accendere la cupidigia dei suoi amici, che pensano di trovare chissà quale bottino. Ma questa avventurosa, quanto curiosa, caccia al tesoro avrà un finale a sorpresa…
Il personaggio di Giorgio, interpretato magistralmente da uno dei migliori registi del cinema italiano, Giuliano Montaldo, suscita una profonda tenerezza e colpisce per la sua sensibilità e i modi eleganti; è grazie a lui e ai suoi versi se il giovane Alessandro (il bravissimo Andrea Carpenzano), comincia a comprendere quello che per lui è veramente importante, come lo stesso titolo suggerisce.
In modo intenso e lieve al tempo stesso, il film di Bruni, ha offerto ai ragazzi diversi spunti di riflessione, innanzitutto, sul valore della memoria storica e del ricordo di chi ha combattuto e si è sacrificato per degli ideali ed, anche, sul valore della poesia, che si lega intimamente alla vita e può, quasi miracolosamente, avvicinare epoche e persone, apparentemente, tanto diverse tra loro.
Antonio De Blasi