Ufficio postale di Serrano: protesta dell’onorevole Bellanova e Federconsumatori
La Posta chiude gli uffici nelle frazioni e si leva la protesta di cittadini e politici. Una lettera della parlamentare Teresa Bellanova invita l’Amministratore delegato delle Poste Italiane, Massimo Sarmi, a ricedere dall’intento.
In provincia di Lecce sono stati chiusi gli uffici di Frigole, frazione di Lecce, e Boncore, frazione di Nardò e Serrano, frazione di Carpignano Salentino.
Per quest’ultima, in particolare, scende in campo anche la Federconsumatori con il rappresentante legale, Mario Lorubio, che informa di aver presentato un esposto al Ministro e- per conoscenza- alla prefettura, al Presidente della Poste. Sono state raccolte 530 firme dei cittadini a sostegno della protesta.
La parlamentare, nella lettera all’Amministratore delegato, ricorda che esiste un principio di universalità, previsto nella legge n. 261 del 99, laddove si legge: “il servizio universale assicura prestazioni in esso comprese, di qualità determinata da fornire permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale incluse le zone rurali e montane”.
Seguono una serie di limitazioni che, a dire della parlamentare, non sarebbero state rispettate sempre. Sottolinea, peraltro, di essere a conoscenza dell’esistenza dell’accordo di programma sottoscritto fra Governo e Poste laddove si prevede l’obbligo di aprire “solo gli uffici postali nei comuni e non nelle frazioni”.
Nel caso specifico, però, si tratterebbe di ignorare situazioni oggettive. E fra queste, l’età avanzata della maggior parte dei soggetti serviti, privi- peraltro- di mezzi pubblici e privati di locomozione. L’invito finale è quello di”riconsiderare” le scelte, restituendo il principio di universalità.
Nell’esposto di Lorubio si parla di scelta “più mercantile che attenta all’esatta e puntuale erogazione di un servizio che- nonostante la privatizzazione- rimane un pubblico servizio alla collettività”.
La Federconsumatori attende la convocazione di un tavolo di trattativa con la controparte e minaccia, in caso contrario, di querelare Poste Italiane per il reato di interruzione di pubblico servizio.
Fernando Durante
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