Un Bacio
Come penultimo film del Cineforum Trinchese, in collaborazione con il Cinema Elio di Calimera, è stato proposto “Un Bacio”, lavoro del 2016 di Ivan Cotroneo. L’omosessualità, la violenza sessuale e il cyber bullismo sono tematiche che hanno smesso d’essere un tabù per il cinema e la tv americana, che però nel prodotto italiano faticano a coinvolgere il pubblico giovanile, sia a causa di uno sguardo estraneo e arretrato a tali temi, sia perché gli adolescenti non vanno al cinema e se ci vanno non guardano film italiani. Il terzo film diretto dal regista Cotroneo, tratto dal suo omonimo romanzo pubblicato nel 2010 da Bompiani, accetta la sfida e riscuote successo.
La storia viene raccontata attraverso le lettere che Blu (Valentina Romani), ragazza di sedici anni spesso umiliata dalle sue compagne, indirizza al suo “Io” futuro, presentando una visione pessimistica di quelli che dovrebbero essere percepiti come “i migliori anni” della sua vita. La vita di Blu e l’ordine di questo Liceo di Udine viene sconvolto dall’arrivo di Lorenzo (Rimau Grillo Ritzberger), ragazzo apertamente omosessuale che si trasferisce nella nuova scuola dopo essere stato adottato.
Tra umorismo e vestiti “favolosi”, Lorenzo e Blu troveranno una valvola di sfogo dalle pressioni a cui sono continuamente sottoposti sia nell’ambiente scolastico che famigliare. Successivamente, a questa coppia di amici si aggiungerà Antonio (Leonardo Pazzagli), il quale verrà invitato dai primi due perché anch’egli emarginato dai suoi compagni. Antonio, infatti, definito “l’idiota”, nasconde una crisi familiare che lo ha portato a sviluppare una sorta di proiezione fantasmagorica del fratello deceduto, il quale svolge il ruolo di consigliere, rispecchiando i più segreti desideri di Antonio stesso.
Il film però non si limita a presentare i personaggi per puro intrattenimento, riprendendo il modello della serie televisiva americana “Glee”. L’obiettivo principale di questa pellicola è quello di informare e proporre un’alternativa, dimostrando come attraverso un dialogo aperto possano essere evitate violenze gratuite. A questo proposito, i personaggi sono incredibilmente approfonditi, e ciò facilita l’immedesimazione del giovane spettatore nella vicenda. Interessanti sono anche i diversi rapporti padre-figlio che vengono mostrati all’interno del film, anch’essi riccamente illustrati, dimostrando come a volte le buone intenzioni dei genitori non siano sufficienti per salvare i propri figli.
Durante il dibattito sono stati numerosi gli interventi, tutti caratterizzati da una difesa appassionata della diversità, una celebrazione del coraggio di essere sé stessi e, persino, il rifiuto di quella tolleranza intesa come sopportazione e non totale accettazione di ciò che è diverso. Anche la vicenda di Blu, vittima di stupro, viene messa in luce dai commenti dei ragazzi , supportando il messaggio di denuncia.
Come anticipato, il film è il penultimo della rassegna. Per il prossimo incontro sarà prevista la visione di “Disconnect”, che riguarda un tipo particolare di bullismo: quello in rete. Ci auguriamo che il progetto del cineforum abbia lasciato un’impronta all’interno dell’ambiente scolastico, sia come momento di incontro, confronto e scambio di idee, sia come occasione per aprirsi a modelli di cinema con cui non entriamo abitualmente in contatto.
Isabella Hernández e Rossella Refolo