Vasto incendio a Santa Cesarea. Distrutta una pineta, evacuati alberghi ed abitazioni
Uno scenario irreale, un’intera cittadina avvolta dal fumo e dalla paura di un evento tragico che poteva portare, ed in parte lo ha fatto, a conseguenze gravissime. È questa la situazione che si è vissuta nella giornata di ieri, in tarda mattinata intorno alle 13, a Santa Cesarea Terme, dove un incendio ha letteralmente divorato la Pineta del Belvedere e ha mandato in fumo diversi ettari di verde e macchia mediterranea. Per domare le fiamme, ed evitare il loro propagarsi tra le abitazioni, sono intervenuti anche due idrovolante ed un aereo “canadair” della Protezione civile che hanno fatto per ore la spola con il mare per rifornirsi d’acqua. Le operazioni di spegnimento sono durate sino al tardo pomeriggio e hanno attirato l’attenzione dei turisti presenti. Complice anche il vento da nord, è stato necessario evacuare due alberghi mentre un’altra struttura è rimasta a lungo irraggiungibile.
Il fumo ha invaso completamente la cittadina adriatica creando non pochi disagi tra cittadini e bagnanti. In azione anche un elicottero che per ore ha sorvolato la zona. Più difficile da controllare sono state le fiamme nella parte di pineta che sovrasta il belvedere, verso le nuove terme, lì dove si crede sia scoppiato l’incendio. L’ipotesi più accreditata, ma non del tutto verificata e certificata è che possa essersi trattato di un atto doloso se, come pare, i focolai sono stati più d’uno. Di certo si è trattato dell’incendio più grave dall’inizio dell’estate, nonostante anche quest’anno si è dovuto fare i conti con l’ennesima stagione estiva tragica per quel che riguarda gli incendi. Di certo il caldo record degli ultimi mesi non ha aiutato in questo senso e parecchi focolai hanno purtroppo distrutto ettari su ettari di vegetazione salentina.
I velivoli impiegati per spegnere i maxi incendi, inoltre, sono stati dirottati anche a Torre Mozza, nelle campagne in località “Ruvezzo”, sulla strada per Acquarica del Capo, dove è divampato un altro rogo, sempre ai danni della vegetazione del posto. In questo caso, il danno ambientale è stato inferiore e, quanto meno, non si sono verificati disagi ai bagnanti e ai residenti. In entrambi gli episodi, per supportare le attività dei pompieri, sono intervenute le forze dell’ordine. Sempre in giornata, fanno sapere da Arif Puglia, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, è stata bruciata della sterpaglia ad Andrano, mentre nella zona nord di Lecce, in località “Macchie di ricci”, sono andati a fuoco due ettari di macchia mediterranea.