Zollino, Sagra della Scèblasti tra musica, danze e tradizioni
Una volta a Zollino, il paese della Grecìa Salentina, veniva infornata nel forno a legna a conclusione della cottura del pane. Oggi, la Scèblasti, giunta quest’anno alla sua ventiduesima edizione, è divenuta una delle sagre più attese del Salento. L’appuntamento è nei giorni 2 e 3 di ogni agosto.
La pizzetta ante litteram, giusto per dare un’idea del prodotto, anche se non le rendiamo giustizia, ha insito nel suo nome la provenienza greca dovuta ai primi coloni approdati nel Salento ed insediatisi nel paese. Nel grico, l’anima autentica della gente del luogo, il nome vuol dire “senza forma”. Questa è la formula tramandata verbalmente e giunta fino a noi attraverso numerose generazioni: “na prama calò dikomma ene i scèblasti, pu exi zimommena me t’alevri a sce sitari ce prozimi: ala, alai, alè mavre, kukutza, krimbiti, pimbidoru, kiapparu che diaulicchiu” (una nostra cosa buona è la scèblasti, in cui è impastata con la farina di grano e lievito: sale, olio, olive nere, zucchina, cipolla, pomodori, capperi e peperoncino). Peraltro unica ed inimitabile. A conclusione della cottura del pane nel forno a legna, la pasta preparata per le scèblasti, aveva bisogno di quattro mani per essere infornata, oltre a quelle del fornaio. Le prime due poggiavano sulla pala una foglia di vite o di fico per non farla attaccare alla base, le seconde vi posavano il composto, il fornaio infornava. Oggi, naturalmente, abbiamo la carta forno che ha sostituito le foglie ma, forse, ha tolto anche un poco di gusto.
La Pro-loco del neo presidente, William Chiga, che organizza la manifestazione è in grande fermento per preparare al meglio l’intero paese all’accoglienza del visitatore. La nuova presidenza ha mantenuto l’originale formula della sagra che entra fra le stradine del centro storico e propone musica per tutti i gusti nelle tre piazza principali ed allungato il percorso fino a piazza San Pietro. Ma, la vera regina della sagra, quella che fa l’evento, rimane la scèblasti, con il corollario delle pietanze tipiche della cucina salentina: dai pezzetti di cavallo in umido, alla bruschetta, dalle pittule alla carne arrostita. Sulle tre piazze coinvolte nel tragitto che attraversa il centro storico, si esibiranno ritmi musicali diversi: dalla musica dark di piazza San Pietro al rock di piazza Pertini, all’indiavolato ritmo della Pizzica di piazza Sant’Anna. Questa sera, in quest’ultima piazza saranno di scena i coristi del Centro anziani del luogo, “Comu veri cantori”; seguirà l’esibizione del gruppo, “Indiano Salentino”. Su piazza Pertini, invece, musica d’autore con The Dogsitter seguiti dai Fireball. Piazza San Pietro ospiterà i Kalinka, musica punk rock.